Anche gli studenti dell’Istituto tecnico «Battisti» di Salò hanno adottato un bambino. Si chiama Ierassyl Kaymukhambetov, è kazako e ha quattro anni. «Abbiamo raccolto un milione e 230 mila lire – spiegano Marika Giacomelli ed Elisa Franzoni, nell’ultimo numero del notiziario della scuola -. Di queste, 800 mila sono servite per l’acquisto di un lettino pediatrico completo all’ospedale Divina Provvidenza di Luanda (Angola). La somma restante ha contribuito all’adozione a distanza, per la durata di quattro mesi. «Nell’istituto in cui i bambini sono accolti, la spesa per la cura completa è di circa 50 dollari al mese. Ierassyl e suo fratello maggiore, di otto anni, vivevano in casa col nonno anziano. Non riuscivano più a ingerire il cibo, tanto non erano abituati a mangiare. La nonna li chiudeva in casa al mattino, e andava a vendere le arachidi per strada. Poi, all’improvviso, lei è morta. E un medico ha segnalato la grave situazione. Ierassyl è furbo e cocciuto. Ha bisogno di affetto. Pur essendo di religione musulmana, spesso si ferma con gli altri a recitare il rosario. O, almeno, sta imparando a non disturbare». Fiocco azzurro per il «Battisti», quindi, che ha aderito al progetto di solidarietà tramite l’Ummi di Negrar, rappresentata dalla professoressa Bianca Bonomini Pelizzari, e l’Associazione Altolago (Elisabetta Zane). Tra i servizi della «Pulce», questo il nome del notiziario, segnaliamo «Cesare Battisti, non è un cantante» di Raffaele Rivetta; l’intervista ad Andrea Pirlo, il centrocampista del Brescia, ospite della scuola; l’elenco dei «Saranno famosi» (chi pratica sport: dal nuoto al calcio, dal ciclismo alla vela alla pallavolo); uno spiritoso duetto di Silvia Marchesi con la bidella; le foto delle gite scolastiche; l’angolo della poesia; i messaggi Sms; un resoconto sugli stage estivi, in aziende o studi professionali della zona; un’inchiesta sul fenomeno dell’alcolismo, condotta nelle classi seconda e quarta (219 gli interpellati). E’ risultato che il consumo di alcol è di circa quattro litri pro-capite all’anno, contro i 6-7 a livello nazionale. Il 66% degli iscritti alla 4ª ha risposto di essersi ubriacato almeno una volta (il 40%, invece, tra gli quelli di 2ª). Per più del 90% l’alcol riscalda il corpo, e per il 15% «fa bene contro il raffreddore». Il 60% non lo considera una droga.