Le temperature incredibilmente basse rispetto alla media stagionale della capitale e le pungenti raffiche di vento non hanno «raffreddato» l’entusiasmo dei ragazzi della seconda «D» della scuola media e della quinta «C» dell’elementare «Segantini» che hanno partecipato al viaggio d’istruzione per l’udienza di papa Francesco. Un’esperienza unica, emozionante, ricca di significati, che rimarrà impressa a lungo nella loro memoria.
Gli studenti dell’Istituto comprensivo di Arco, accompagnati dai docenti Cristina Huber, Giulia Meroni, Lina Perli, Daniela Rosà, Monica Rosito, Federica Scaligine e dal dirigente scolastico Lorenzo Pierazzi, sapevano fin dalla loro partenza che sarebbero stati dei privilegiati: quando a settembre lo stesso dirigente aveva annunciato che due classi avrebbero rappresentato l’istituto nel corso dell’udienza papale del 27 novembre, dedicata espressamente alle scuole di tutta Italia, molte classi avevano infatti avanzato la loro richiesta di partecipazione. Si era così dovuto procedere ad un sorteggio che aveva «premiato» la seconda «D» della scuola media e la quinta «C» dell’elementare «Segantini».
La «trasferta» a Città del Vaticano ha rappresentato anche una ghiotta occasione per visitare Roma e così, nel corso dei tre giorni del viaggio d’istruzione, i ragazzi hanno potuto ammirare anche le più belle piazze e i più celebri monumenti della capitale, come la fontana di Trevi, il Colosseo, i Fori Imperiali, Villa Borghese, l’altare della Patria, il Pantheon, il teatro di Marcello, il circo Massimo e tante altre preziose testimonianze storiche che li hanno letteralmente tenuti costantemente a bocca aperta.
Tutte queste meraviglie, però, sono passate quasi in secondo piano davanti alla vibrante esperienza, condivisa insieme a decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, di poter vedere da vicino ed ascoltare Papa Francesco. In una piazza San Pietro gremita, la delegazione arcense ha partecipato in maniera attiva a quell’atto di emozione collettiva che suscita la presenza del pontefice. La sua straordinaria semplicità e la grande capacità comunicativa che lo contraddistinguono, lasciano il segno su adulti e ragazzi: mercoledì mattina, infatti, è bastato un esordio con un simpatico riferimento alle temperature rigide per far capire che si tratta di un essere umano capace di entrare subito in sintonia con la gente. Si è trattato, quindi, di un’esperienza sicuramente da ripetere e da consigliare a tutti gli studenti.