Grana Padano e i dazi USA: preoccupazioni per il mercato food service. Il Direttore Generale del Consorzio, Stefano Berni, ha recentemente sollevato allarmi riguardo ai dazi imposti dagli Stati Uniti, evidenziando che la narrazione secondo cui i prodotti “premium” come Grana Padano non subirebbero effetti significativi è fuorviante. Con una quota rilevante delle vendite nel settore food service, il formaggio è particolarmente vulnerabile a eventuali aumenti di prezzo. Berni ha ricordato l'embargo russo del 2014, che causò un danno di quasi 100 milioni di euro per oltre 40.000 forme bloccate. Attualmente, si prevede che i dazi statunitensi possano comportare la perdita di 35-40.000 forme e un danno diretto stimato di circa 25 milioni di euro, con ulteriori perdite indotte che potrebbero raggiungere i 75 milioni se il valore del prodotto scendesse del 3%.
In risposta a questa situazione critica, Berni ha sottolineato l'impegno attivo del sistema Grana Padano nella ricerca di nuovi mercati internazionali, con una proiezione che indica che nel 2024 il 51,2% della produzione sarà destinata all'export. Tuttavia, le sfide rappresentate dai dazi USA continuano a pesare significativamente sul futuro commerciale del Grana Padano nel mercato globale.