Se Brebemi non ride, non ha vita facile nemmeno un’altra grande opera che da anni fa dibattere comuni, associzioni ambientaliste, associaizioni produttive, ecc: l’alta velocità ferroviaria, poi divenutà alta capacità, forse perchè in fatto di velocità difettava alquanto. Il comitato promotore del parco delle Colline Moreniche del Garda lancia un nuovo attacco alla linea ferroviaria Tav con una lettera alle più alte cariche dello Stato. La salvaguardia del territorio del basso Garda viene dunque riportata all’attenzione del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio. Le motivazioni erano infatti già state illustrate in una precedente lettera mandata al Presidente Ciampi lo scorso novembre. Nella lettera inviata giovedì 24 febbraio vengono così ribaditi i motivi storici, imprenditoriali e turistico-ambientali per i quali sarebbe necessario spostare il tracciato dell’Alta Capacità a sud delle Colline Moreniche. «Abbiamo più volte evidenziato – recita la lettera – che un tracciato in un ambito di così particolare configurazione e pregio richiederebbe non solo elevati costi di esecuzione per le indispensabili opere necessarie ma comporterebbe profonde e gravissime devastazioni ad un territorio dove si dovrebbe imporre invece la tutela e la salvaguardia (…). Le colline che da Lonato arrivano a Custoza sono state testimoni di eventi di storia patria che non devono essere dimenticati (…). Nello stesso territorio si sono sviluppate attività imprenditoriali di carattere vitivinicolo e il tracciato della linea Tav/Tac sottrarrebbe il 20% del terreno dedicato alla produzione del vino Lugana Doc». La lettera continua poi con il riferimento all’impatto turistico sottolineando come l’Alta capacità «arrecherebbe una ferita indelebile ad un territorio già peraltro compromesso da autostrade, tangenziali e linea ferroviaria».
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«Tav si porta via i vigneti»