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Gravi le conseguenze, e tanta la solidarietà, per le percosse subite a Lazise da don Guido

La notizia del pestaggio a Don Guido Romagnoli si era sparsa ancora nel pomeriggio (venerdì) nel cuore di Lazise. Ed è subito iniziato un tam tam di considerazioni e di azioni di solidarietà verso uno dei lacisiensi più noti. Don Guido è nato infatti a Lazise 72 anni. Ha una casa in Corso Cangrande 1, dimora che fu dei genitori, luogo in cui si vorrebbe ritirare al raggiungimento dei 75 anni, età in cui i sacerdoti per diritto canonico devo rendere le dimissioni al vescovo.

Il parroco di Rivoltella aveva sorella una gemella, Rosanna, scomparsa da qualche anno. Era inoltre fratello del compianto Francesco, architetto, che è stato sindaco di Lazise ai tempi della “balena bianca”. La vedova di Francesco è attualmente la presidente della LAEL ed è stata per molti anni assessore comunale. Una famiglia quindi conosciutissima e molto stimata.

“Don Guido è molto colpito anche moralmente da questo accanimento verso la sua persona ­spiega la cognata Giliola Zenari ­ perché del tutto inspiegate questa azione. Sta fisicamente molto male. Ha lo zigomo sinistro fratturato, un forte ematoma all’occhio, la mano sinistra completamente rovinata. Non solamente le due dita di cui si è data notizia. Al momento è ingessato, ma lunedi dovrà recarsi alla clinica Pederzoli, dove c’è un reparto specializzato per la chirurgia della mano per l’avvio delle cure specifiche. Poi, dopo il recupero dell’ematoma facciale si provvederà al resto. Certo non è stato uno scherzo.”

Davvero Don Guido non si era accorto di nulla. Transitava con la sua Golf in una zona dove c’è il limite di velocità dei 30 chilometri orari. E’ stato appunto il suo collaboratore, seduto accanto nell’auto, ad avvertire che lo specchietto si era leggermente spostato. Da qui l’iniziativa del sacerdote di tornare indietro per verificare i fatti. E mentre era ancora nell’auto è stato selvaggiamente colpito.

“Abbiamo ricevuto e stiamo ricevendo ­ conclude Zenari ­ tantissime attestazioni di solidarietà. In primis dai parrocchiani di Rivoltella del Garda, ma da tantissime persone di Lazise, di Verona, anche dalla zona di Caldiero e Colognola dove Don Guido ha operato per anni. Molti i suoi ex studenti del Valier. A tutti siamo veramente grati di queste attestazioni. Ci auguriamo che guarisca presto e possa tornare al suo ruolo di pastore e di sacerdote.”

Sergio Bazerla

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