Sessantuno associazioni di protezione civile verranno premiate domenica venti novembre, ad un anno dal terremoto che colpì il Garda e la Vallesabbia. La cerimonia si svolgerà a Salò, epicentro almeno simbolico del sisma, città profondamente ferita e ancora oggi alle prese con immensi problemi logistici e burocratici, la lunga coda del terremoto del 24 novembre. Le conseguenze del sisma sono infatti, in parte, ancora sotto gli occhi, un problema quotidiano di pratiche per i contributi e di persone ancora sfollate per le quali in fondo l’emergenza è ancora una realtà. Ma la giornata di domenica è la giornata della riconoscenza. Se infatti il Garda e la Valsabbia hanno superato momenti così difficili, dandosi una prospettiva di concreto ritorno alla normalità è stato grazie al contributo dei 960 volontari accorsi al loro capezzale. A loro la Provincia di Brescia e il Comune di Salò consegneranno un attestato che racchiude il sentimento di riconoscenza della popolazione ferita. «Il successo dei volontari è stato anche il successo del modello bresciano di protezione civile che non si affida ad un solo organismo ma ad una rete di associazioni, attivate e coordinate nel momento del bisogno» ha detto il presidente della Provincia, Alberto Cavalli. Per lui «su questo schema ora si tratta di fare un passo in avanti promuovendo l’autoprotezione, che consiste nel diffondere le nozioni di pronto intervento nella popolazione».Domenica sfileranno i rappresentatnti delle 61 associazioni che si sono impegnate da subito in favore dei terremotati – sono stati ricordati nella conferenza stampa di ieri in Broletto gli attimi immediatamente seguenti alle scosse e la straordinaria corsa di solidarietà dalla provincia di Brescia e da altre parti del Paese. A questo proposito il sindaco di Salò, Gianpiero Cipani e l’assessore Aldo Silvestri, hanno esteso il ringraziamento «a coloro la cui offerta di disponibilità è stata declinata perchè era già sufficiente quella che c’era e si rischiavano sovrapposizioni». E lo ha esteso anche «a figure diverse dai volontari, parlo ad esempio dei miei tecnici comunali, chiamati a superlavoro burocratico del post-terremoto: hanno agito però con lo spirito dei volontari». Le pratiche aperte per avere i contributi per la ricostruzione e i restauri sono oggi 700 ma il rinvio del termine di presentazione per le seconde case e gli edifici pubblici lascia prevedere l’avvio di molte altre. Per l’assessore provinciale Corrado Scolari è però importante che si metta fine alle proroghe «per fare finalmente una stima definitiva di quanto c’è ancora da fare e a che costo». La sola proroga che è invece assolutamente indispensabile – e che certamente verrà data – è quella relativa al protrarsi dello stato di emergenza formalmente a termine il 30 novembre: «Solo così infatti continueranno ad essere pagati agli sfollati le indennità di autonoma sistemazione, in pratica il prezzo degli affitti che sopporta chi è ancora costretto fuori di casa».La cerimonia si terrà alle 10 in piazza della Vittoria a Salò alla quale parteciperà, oltre alle autorità regionali, provinciali e comunali anche il prefetto, Maria Teresa Cortellessa dell’Orco. Alle 11 verrà celebrata una messa in Duomo, quindi un rinfresco. L’Assessorato provinciale alla protezione civile allestirà anche uno stand informativo delle attività svolte durante il terremoto e la mostra fotografica «24 novembre 2004… il terremoto dei bresciani».
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Domenica Provincia e Comune consegnano un attestato di riconoscenza alle associazioni impegnate nell’emergenza. In piazza Vittoria verranno «premiati» 960 volontari di 61 gruppi di protezione civile