Stavano navigando nel basso lago, una gita di piacere approfittando della bella giornata. Erano in navigazione all’altezza di Punta San Vigilio, uno tra gli angoli più suggestivi del Garda, quando il motore del motoscafo Abate ha iniziato a fare i capricci e si è spento. Erano le 18,30 di venerdì. Sul natante c’erano il proprietario, un desenzanese e un’amica. L’allarme è stato lanciato attraverso il 1530, numero di emergenza nazionale per chi va in mare o naviga sui laghi italiani il proprietario usando un cellulare dopo aver invano tentato di riattivare il motore. La telefonata è giunta alla sala operativa di Roma che l’ha dirottata a Gargnano dove dai primo di giugno è in funzione la Guardia costiera. Decine gli interventi già portati a termine questa estate. Il «salvataggio» è stato rapido. Sono intervenuti i marinai della Guardia costiera di stanza a Bogliaco di Gargnano che hanno recuperato il motoscafo alla deriva e lo hanno trainato sino al porto di Maderno.
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