La difesa e la tutela dei canneti del Basso Garda passa anche dalla divulgazione di un breve e preciso opuscolo, nato da una idea della sezione desenzanese della Lega Navale Italiana e patrocinato dall’assessorato provinciale all’ambiente.«I canneti del basso Garda bresciano», questo il titolo del volume redatto da Mariano Brescinnai e Gian Luca Fila, è stato stampato in tremila copie che verranno distribuite nelle scuole e nei Comuni della provincia.«Il canneto è un ecosistema unico e prezioso per la flora, la fauna e la depurazione delle acque – ha esordito il presidente della Provincia Alberto Cavalli ieri nella presentazione ufficiale dello scritto – e la Provincia si impegna da tempo nell’attività di censimento e tutela».Nel basso Garda bresciano sono circa 175 mila i metri quadri di canneto. Il primato spetta a Sirmione (100mila mq), seguito da Desenzano (65mila mq) e da Padenghe (8 mila mq); altri 120mila metri quadri sono sulla sponda veronese.«Tutelando il canneto tuteliamo anche le rive del lago dal cemento – ha aggiunto l’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli -. Negli ultimi 2 anni abbiamo stanziato 1,3 milioni di euro per la pulizia e il taglio dei canneti con il battello spazzino, ma abbiamo coinvolto anche 5mila studenti in attività educative sull’importanza ecologica di questo ecosistema».Gli fa eco il presidente della lega navale di Desenzano, Daniele Manzini: «Il Garda è il più grande lago d’Europa e non è solo un patrimonio turistico ma anche ambientale, di cui il canneto è il primo anello debole».Anello debole in quanto è a volte vissuto da esercizi alberghieri come un ostacolo al turismo e a volte anche tagliato abusivamente. Fortunatamente dal 1977 c’è una legge che tutela queste zone umide, e la stessa Provincia provvede a comminare multe salate (fino a 2500 euro) a chi sradica e falcia questa flora.Non tutti lo sanno, ma i canneti sono degli ottimi depuratori naturali dell’acqua, filtrando e assorbendo gli inquinanti organici: «Non è un caso se punta Sgrò a Sirmione è prediletta dai bagnanti per la pulizia delle acque» chiude Manzini.