mercoledì, Dicembre 18, 2024
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I Carabinieri entrano in classe…

I carabinieri entrano in classe all’Istituto comprensivo Falcone ­Borsellino di Lazise. Entrano non per una azione di repressione o per il compiersi di alcuni reati ma per portare la loro esperienza e per dialogare con i ragazzi intorno ai fenomeni maggiormente preoccupanti che li riguardano: lo spaccio di stupefacenti, l’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Internet, Facebook, l’utilizzo delle foto00, il cyberbullismo e non da meno l’uso e l’abuso di alcool.

I temi affrontati con i ragazzi sono stati condotti dal capitano della compagnia di Peschiera Francesco Milardi coadiuvato dal comandante della locale stazione maresciallo Gian Luca Battaglia. A coordinare gli studenti la vice preside Lauretta Donati con altri docenti.

Uno dei temi maggiormente sottolineati dai responsabili dell’arma è stato è stato l’utilizzo dei telefonini e degli smartphone soprattutto per la cosiddetta ” postazione” delle foto e per le azioni diffamatorie che spesso i minori potrebbero inserire in rete calpestando quindi il rispetto della persona e commettendo quindi degli eventuali reati. Reati punibili dai 14 anni in su e con cui gli stessi minori devono poi fare i conti con il Tribunale dei Minori. Reati comunque perseguibili anche per ragazzi di età inferiore che andrebbero a gravare su chi esercita la potestà.

“Implicanze giuridico­penali che sono state ben evidenziate dal Capitano Milardi ­ sottolinea il maresciallo Battaglia ­ e che ha rimarcato ai ragazzi con la presentazione di casi concreti accaduti altrove. Le domande a tale riguardo sono state davvero moltissime. Non abbiamo avuto il tempo ­ continua il maresciallo ­ di rispondere a tutte e di essere stati esaurienti, tant’è che ci siamo riproposti di ritornare in aula magna per completare il sospeso.”

Molti ragazzi sono stati affascinati dalla divisa. Diverse le domande delle ragazze per accedere alla carriera dell’Arma. Molti gli interventi che hanno interessato il patentino per la guida dei motorini, l’uso del casco, l’eventuale sequestro del mezzo.

“Noi siamo sempre pronti a collaborare con la scuola portando il nostro contributo di esperienze e di conoscenze ­ sottolinea infine il capitano Francesco Milardi ­ perché siamo più che mai convinti che è sempre meglio ” prevenire che curare”. Creare una buona convivenza civile ed una seria coscienza sociale soprattutto fra i giovanissimi.”

Sergio Bazerla

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