domenica, Dicembre 22, 2024
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Richiesta dei primi cittadini dell’alto lago all’assessore regionale alla Sanità per garantire il diritto alla salute del territorio. «Servono altri specialisti, interventi ortopedici e il controllo pubblico»

I sindaci: «Un ospedale più forte»

Nell’incontro di Garda con l’assessore alla Sanità del Veneto e con il direttore generale dell’Ulss 22, i sindaci dell’alto lago hanno messo sul piatto le loro richieste per il «ripotenziamento e la salvaguardia dell’ospedale di Malcesine». Erano presenti oltre all’assessore Flavio Tosi i sindaci di Malcesine, Brenzone, il delegato di Torri, la presidente della conferenza dei sindaci e il direttore generale dell’Ulss di Bussolengo. «L’incontro è stato positivo», afferma la presidente della conferenza dei sindaci, Carla De Beni, «abbiamo affidato le nostre richieste di tutela sanitaria del territorio agli interlocutori più idonei». Per arrivare alla nuova gestione, nonostante il bando di gara europea sia destinato ad essere pubblicato prima di Natale, ci vorranno 11 o 12 mesi. Un anno pieno di insidie e molto temuto dai sindaci che, in maniera compatta, hanno cercato rimedi alla grave situazione di stallo, che ha di fatto svuotato l’ospedale. «Non possiamo stare a guardare per un anno», dice Giacomo Simonelli, sindaco di Brenzone, concordando con Fabio Raguzzi di Torri, «perché potrebbe essere troppo tardi. Già troppi medici e infermieri se ne sono andati e quelli che restano non possono più essere tenuti nelle attuali condizioni lavorative e psicologiche». Per contrastare tale situazione i rappresentanti di Malcesine, Brenzone, Torri e la De Beni hanno avanzato quattro richieste. Primo: «Potenziare gli ambulatori polispecalistici, portando a Malcesine anche altri medici, oltre agli attuali». Secondo: «Potenziare il pronto soccorso, anche con letti di astanteria e monitorizzazione, per far fronte alle urgenze non solo del territorio, ma dei turisti». Gli altri due punti sono però i più delicati. «Partecipazione dei Comuni, con il due per cento delle quote, alla gestione dell’ospedale, in modo da garantire da un lato il privato, cui andrà solo il 49 per cento delle quote, e dall’altro dare garanzie anche alla parte pubblica». Infine, e forse è proprio questo il passaggio principale, i sindaci vogliono nell’immediato «Lo spostamento almeno di una parte degli interventi ortopedici programmati da Bussolengo a Malcesine, in modo da garantire il funzionamento delle due sale operatorie, motivare il personale dell’ospedale, riempire i letti della divisione di ortopedia e accorciare le liste d’attesa della Ulss 22». Va ricordato che queste ultime, per alcuni interventi ortopedici, arrivano pure ai sei mesi. Guardando al futuro, inoltre, i sindaci hanno chiesto anche «Il mantenimento del reparto di ortopedia per acuti, oggi non previsto dalle schede ospedaliere, anche in vista di una prosecuzione degli interventi ortopedici di day hospital e day surgery». «Anche perché, sia per i pazienti comuni che in vista di quelli del costituendo centro per lo studio e la cura dei poliomielitici, solo un’ortopedia di livello e che faccia interventi pesanti può dare garanzie e risposte adeguate alle attese e alle necessità». I tre sindaci e la loro presidente infine riconoscono infine: «L’assessore Tosi si è mostrato sensibile e sta spingendo il direttore generale dell’Ulss 22 per Malcesine. Finalmente abbiamo trovato un interlocutore che ci vuole davvero dare una mano». Proprio l’assessore dà riscontri che, almeno in parte, fanno ben sperare: «Le richieste dei sindaci mi sono sembrate sensate e fattibili», dice, «in attesa del gestore privato l’ospedale dev’essere rimesso in condizione di funzionare adeguatamente, perché ora è davvero in un pericoloso stallo». Nel dettaglio delle richieste, Tosi dichiara: «Ho dato ufficialmente mandato al direttore Piccoli di contattare gli ortopedici dell’ Ulss 22 per chiedere loro la disponibilità ad andare ad operare anche a Malcesine, in modo da far funzionare entrambe le sale operatorie. Dopo le consultazioni, ma comunque entro due o tre settimane, Piccoli convocherà una riunione coi medici e i sindaci per delineare gli aspetti organizzativi dello spostamento degli interventi. Credo però che si potranno portare a Malcesine interventi di day hospital e non interventi pesanti. Ma questo, ripeto, dovrà verificarlo Piccoli». Tosi propone ai sindaci, invece del 2 èer cento delle quote, di «entrare nel futuro consiglio di amministrazione dell’ospedale, che avrà tre rappresentanti del pubblico e due del privato. Uno dei tre pubblici potrebbe essere un rappresentante dei sindaci». Per il pronto soccorso, l’assessore conferma: «Verrà potenziato il punto di primo intervento sul modello di Caprino, cioè con defibrillatrori, auto medica, piazzola per l’elicottero e letti di astanteria e di terapia semintensiva per la stabilizzazione del paziente». Infine il mantenimento della divisione di ortopedia: «Le schede non lo prevedono e quindi su questo non posso dare una risposta certa», conclude, «verranno modificate per diversi ospedali, è vero, ma eventuali novità di programmazione ricordo che devono passare in giunta e in quinta commissione. È quindi una procedura delicata e lunga. Posso solo dire che, se ci sarà una richiesta davvero forte, la valuteremo».

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