Sono ore decisive per la linea ferroviaria ad alta velocità Milano-Verona: il progetto, infatti, sta per essere approvato. Ma non sarà un via libera indolore: c’è chi teme infatti un mezzo disastro a causa del tracciato della Tav: ad esempio, il frati del santuario della Madonna del Frassine e i produttori del Consorzio di Tutela del Lugana. La preoccupazione è salita in questi giorni dopo che la Regione Veneto ha espresso parere favorevole al progetto della linea che interesserà il tratto tra Rovizza di Sirmione e Verona (in tutto circa 25 chilometri). E’ bene precisare subito che i territori di Lonato, Desenzano e Sirmione non saranno penalizzati pesantemente come si era delineato inizialmente. Infatti, Lonato vedrà il tracciato della Tav in gran parte in galleria, mentre a Desenzano scorrerà parallelamente all’autostrada Milano-Venezia. Infine, Sirmione verrà appena sfiorata. Tra l’altro, nel tratto Calcinato-Sona la Tav scorrerà a fianco della citata A4 per 34 chilometri e sul tratto Desenzano-Verona parallelamente all’attuale ferrovia Brescia-Verona per circa 13 chilometri. Spiega il sindaco di Sirmione, Maurizio Ferrari: «Il territorio del nostro Comune non ne resta coinvolto per fortuna, e ne siamo soddisfatti. Tuttavia, non resteremmo indifferenti di fronte ad un’eventuale presa di posizione che dovesse essere adottata dai frati del Frassino o dal Comune di Peschiera contro il tracciato della Tav». Pressocchè sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore ai Lavori pubblici di Desenzano, Rodolfo Bertoni: «Abbiamo preso contatti con la Provincia di Brescia, ma non abbiamo ricevuto notizie nuove sullo stato dei lavori della Tav. Il coordinamento dei Comuni bresciani toccati dalla nuova linea ferroviaria è dell’assessore provinciale Prignachi. Tuttavia – osserva Bertoni – siamo coinvolti in maniera limitata perché il tracciato è progettato a fianco dell’autostrada o dell’esistente linea Brescia-Verona. Ci sono, però, delle osservazioni che abbiamo inviato, e sulle quali presteremo la massima attenzione, riguardanti la salvaguardia delle cascine e dei luoghi risorgimentali: che ci siano almeno degli indennizzi per i proprietari delle cascine maggiormente penalizzate». Ma se la Regione Veneto ha espresso il suo parere favorevole, non la pensano così il Comune di Peschiera e i frati del Santuario del Frassino, il cui territorio invece verrebbe in parte stravolto dalla Tav. «Le condizioni poste a tutela del nostro santuario – dice il priore padre Oreste Marcato – non ci soddisfano e non ci bastano. Lo scorso anno, quando vennero i tecnici progettisti, chiedemmo alcuni interventi di salvaguardia. Ora, anche se il progetto approvato dalla Regione li prevede, in ogni caso i supertreni daranno disagio e seri disturbi al santuario. Comunque noi abbiamo sottoscritto anche il ricorso al Tar del Lazio proposto dal Comune, speriamo che i tecnici vengano illuminati e adottino soluzioni diverse e compatibili». Anche il Comune, dicevamo, è su posizioni molto critiche. In giugno, in occasione di un’audizione in commissione regionale, la delegazione di Peschiera aveva indicato un tracciato a sud delle colline moreniche. Il tracciato della Tav Milano-Verona si sviluppa per una lunghezza di 112 chilometri, attraversa 31 Comuni della Lombardia e 4 del Veneto e correrà, per l’80%, a lato di infrastrutture già esistenti (tangenziali, autostrada e ferrovia ordinaria). E a proposito di ferrovie, un’ultimissima notizia riguarda invece gli utenti bresciani che si servono dell’aeroporto «Catullo» di Villafranca. E’ stato approvato nei giorni scorsi il progetto preliminare per la realizzazione di un collegamento ferroviario direttamente da Verona Porta Nuova allo scalo aeroportuale: 4 chilometri e mezzo di nuovi binari. E nel 2010, salvo intoppi, il passeggero potrà arrivare al «Catullo» in treno.
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Giorni decisivi per il progetto dell’Alta velocità ferroviaria, che il Veneto ha già approvato: ma la linea continua a far discutere
Nel basso Garda scorreranno per 34 chilometri paralleli all’autostrada