Quasi 200 giorni all’anno di passione, un tasso di inquinamento che cresce, tempi di percorrenza che si dilatano sempre più, qualità della vita per i residenti ridotta al lumicino. Malgrado la costruzione di tangenziali e varianti, la situazione della viabilità nel basso Garda è divenuta paradossalmente ancora più critica. Da aprile, cioè da Pasqua, primo ponte autentico che apre la stagione turistica sulla riviera, fino a settembre, sette giorni su sette l’asse viario tra Lonato, Desenzano e Sirmione si trasforma in un serpentone di Tir e auto che sconvolge la vita della popolazione. Oggi molti abitanti del basso Garda sono costretti a spostarsi in funzione delle code e degli orari di rientro dei turisti pendolari. E solo ora i Comuni di Desenzano e Sirmione stanno mettendo a punto i rispettivi piani urbani di traffico (ne riferiamo a fianco). Una scelta decisamente tardiva, con il rischio che, talvolta, i rimedi disegnati dai professionisti possono risultare peggiori del male. Ancora da definire, addirittura, la situazione viaria di Lonato, snodo cruciale sull’asse Brescia-Garda. La tangenziale monca non ha risolto i problemi di attraversamento del centro storico e l’assenza di controlli incisivi delle forze dell’ordine favorisce i camionisti, che continuano a passare indisturbati fra le case. Il Comune ha avviato nei giorni scorsi i lavori di allargamento di via Montebello, con l’obiettivo di trasformarla in una variante per alleggerire il centro. La via, unica alternativa a corso Garibaldi, è stata chiusa. Così la prossima settimana si annuncia da incubo: a causa della chiusura della galleria di San Zeno, decisa dalla Serenissima, per tre giorni corso Garibaldi tornerà ad essere un inferno. Il motivo: «Indifferibili lavori per la sistemazione del manto stradale, fonte di problemi a livello di sicurezza». Saranno anche spostati i cavi delle fibre ottiche. Risultato: tutti i veicoli saranno deviati sulla vecchia statale, ovvero nel centro di Lonato, dalle ore 22 di mercoledì 25 giugno alle ore 21 di sabato 28 giugno. Una brutta notizia, che non fa che complicare una situazione già al caos. Le cause sono molteplici: vanno dallo scontato aumento dei flussi turistici e dei veicoli alla sciagurata localizzazione di centri commerciali e artigianali lungo le principali arterie di comunicazione se non, addirittura, come nel caso della rotonda della Perla, nel cuore di un nodo viario cruciale per il basso lago. Infine, l’imbarazzante ed irritante ritardo dei lavori per completare alcune opere, come la tangenziale Lonato-Sirmione-Peschiera. Tanto imbarazzante da far dire a un esponente politico generalmente cauto e misurato nelle parole, come l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Mauro Parolini, che «se dovesse perdurare ancora il silenzio e l’immobilismo dell’Anas del compartimento di Milano sui lavori di collegamento della tangenziale tra Ponte San Marco e Bedizzole, potremmo arrivare a forme di protesta». Incredibile: è dal 1989 che la variante alla statale 11 è stata deliberata dalla Giunta regionale. I lavori, che avrebbero dovuto finire nel 1992, sono slittati anno dopo anno in avanti fino ad oggi. Così, a distanza di quasi quattordici anni, la variante del basso lago continua ad essere dimezzata, senza la testa (il collegamento tangenziale sud di Brescia-variante di Lonato) e senza la coda (la bretella Rovizza-Peschiera). «Nella conferenza dei servizi del febbraio scorso – ricorda Parolini – l’Anas ci aveva comunicato l’approvazione della perizia tecnica per la vartiante di Ponte San Marco, poi nel capitolato ho chiesto e ottenuto che venisse riportata la clausola secondo la quale la consegna dei lavori avrebbe dovuto essere ridotta a sette mesi». Un impegno che, secondo l’assessore provinciale, «difficilmente sarà mantenuto, e allora in quel caso decideremo una protesta». Non va troppo bene nemmeno tra Sirmione e Peschiera. E’ sempre Parolini che parla: «Abbiamo partecipato a una conferenza dei servizi a Brescia, dopo che era stata mossa un’obiezione da Peschiera (il Comune veronese ha sempre posto parecchi paletti a quest’opera, ndr.). E’ stato approvato il progetto, alla presenza dei rappresentanti di Sirmione, Peschiera e Pozzolengo, che pone una condizione: fintanto che non sarà approvato il tratto tra Rovizza e Peschiera, il traffico pesante continuerà ad uscire alla rotonda di San Martino della Battaglia e sarà indirizzato verso l’autostrada». A proposito di autostrada, ecco almeno una buona notizia. Nei giorni scorsi è entrata in funzione la rotatoria all’esterno del casello di Sirmione, che verrà inaugurata tra due mesi. Per la stagione estiva, tuttavia, sarebbe stato utile ripescare un progetto vecchio di una decina d’anni, dell’allora assessore regionale ai Trasporti, Roberto Biscardini, che disponeva la deviazione di tutto il traffico pesante sul tratto autostradale tra Desenzano e Peschiera, dopo un accordo con gli autotrasportatori. L’esperimento non ebbe però seguito. Il futuro si annuncia dunque a tinte fosche per il basso Garda, anche perchè all’ingresso di Desenzano, tra la Perla e il viadotto, sta nascendo un altro maxi centro commerciale con tanto di rotatorie. E pensare che i turisti vengono sul lago in cerca di tranquillità…
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Lavori in ritardo e code: si annuncia una nuova estate di passione
Tangenziale chiusa tre giorni per lavori: caos a Lonato