Sono poche le cime panoramiche come il Monte Altissimo di Nago, propaggine settentrionale della catena del Monte Baldo. Una posizione dominante sul lago di Garda le cui azzurre acque stanno 2000 metri più in basso; è il posto da «dove si possono meglio di ogni altro contemplare le tante montagne del Parco Alto Garda Bresciano che si stendono oltre il Benaco» è stato scritto. E poi le Dolomiti di Brenta e della Val di Fassa, i gruppi del Pasubio e del Carega, i ghiacciai dell’Adamello, Carè Alto, Presanella. Poco sotto la vetta s’incontra il rifugio Damiano Chiesa a nord del quale, su un’anticima che domina una piccola chiesetta, si trovano trinceramenti della Grande Guerra. Facili sentieri si snodano sui suoi versanti. Si parte dal rifugio Graziani che si raggiunge in auto da Affi o da Brentonico e che se ne sta appollaiato poco sopra la Bocca del Creer. Appena sopra il rifugio si trova un bivio di stradine; a destra si va al rifugio Campei e, subito, si trova un parcheggio dove si lascia l’auto. Si prende la strada sterrata di sinistra quasi sempre percorsa da numerosi appassionati di mountain bike. La stradina sale tortuosa e un poco monotona, ma i tornanti sono evitabili prendendo scorciatoie sassose ben segnalate da frecce rosse. Caratteristiche conformazioni rocciose a strati bianchi e strati rosa accompagnano il cammino mentre il rifugio Graziani si allontana sempre più in basso, dominato dall’elegante figura della Corna Piana. A un tornante, sulla destra, si stacca il «Sentiero dei 7 minuti», cosiddetto dal tempo che impiega a portare gli escursionisti sull’uscio del rifugio Chiesa. Qui arriva anche la stradina sterrata abbandonata in precedenza. Ancora pochi passi e si arriva all’erbosa sommità dell’Altissimo ma val la pena anche di raggiungere l’Anticima Nordest dove, tra i trinceramenti, si trova un terrazzo con frecce che indicano le tantissime montagne visibili. Tornati al rifugio si scende per un tratto sulla strada sterrata. Dopo il primo tornante si trova a destra una freccia con l’indicazione per Cresta di Navene. Si scende per una larga ed erbosa mulattiera (una ex strada militare) che zigzaga per un tratto per poi trasformarsi in sentiero che, con una traversata a destra, porta al di sopra delle Laste di Tolghe. Si riprende la discesa sul sentiero che si mantiene sul versante sudest della cresta sommitale. Ogni tanto, sulla destra, si staccano dei sentierini (indicazioni) che si portano sulla dorsale, in punti particolarmente panoramici dove è possibili ammirare l’intero Benaco sino al Golfo di Salò. Si continua a scendere, si entra nel bosco e si arriva a 1500 metri circa nei pressi d’un baracchino metallico sulla strada asfaltata che collega Bocca del Creer a Bocca di Navene. Se non è stata predisposta qui un’auto bisogna risalire al rifugio Graziani lungo la strada asfaltata per circa 2 chilometri impiegando altri 45 minuti.
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Altissimo di Nago scorci a 360 gradi e una escursione davvero per tutti