mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Il progetto sarà presentato a Job & Orienta

Il Carnacina capofila del «made in Veneto»

Il Carnacina perno della formazione di operatori specializzati nel «made in Veneto» per il comparto agroalimentare. Si è riunita proprio nell’Istituto di Bardolino la commissione plenaria del distretto formativo agroalimentare di Verona e Rovigo, che sta pianificando l’iniziativa progettuale territoriale integrata, che verrà presentata il 23 novembre al Job & Orienta di Veronafiere. Al tavolo erano presenti rappresentanti delle due Province, dell’Università di Verona, associazioni imprenditoriali di categoria, imprese e associazioni di imprese, organismi di formazione professionale, istituzioni scolastiche superiori cioè Ipssar A. Berti, Istituti Fermi, Marco Polo ed Einaudi di Verona, Istituto Stefani di Isola della Scala, Istituto alberghiero di Adria di Rovigo; le due Camere di Commercio e associazioni. Spiega la dirigente scolastica del Carnacina, Anna Maria Silingardi: «Abbiamo deciso le azioni che il Distretto affronterà e per cui stiamo per chiedere l’approvazione alla Regione. Il Distretto formativo è un’organizzazione che mette in rete i vari partner e punta a facilitare il rapporto tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Ai rappresentanti del settore produttivo agro-alimentare abbiamo chiesto quali sono le loro esigenze ed è emersa l’importanza di attività che sviluppino la professionalità degli operatori. Vista la qualità riconosciuta dei prodotti veneti, per esempio olio e vino da noi e cereali a Rovigo, lavoreremo per sviluppare l’ abilità degli operatori nel collocare il prodotto made in Veneto in stretto rapporto con la proposta turistica». Il tavolo tecnico ha stabilito di realizzare: percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (una ventina di diplomati diverranno professionisti nella promozione dei prodotti agro alimentari del territorio e della tipicità della offerta ristorativa); sperimentazione di nuove modalità di alternanza scuola lavoro (per circa 180 studenti delle classi quarte e quinte); azioni di sistema con l’Università per una preparazione comune dei formatori (coinvolgendo circa 180 docenti e operatori); corsi per adulti volti a valorizzare prodotti e cucina tipici e per sviluppare competenze di gestione e controllo nelle aziende (per circa 500 persone); progettazione e sperimentazione di nuove figure professionali all’interno dei percorsi della terza area, cioè quella professionalizzante (per circa 120 ragazzi). Il lavoro di progettazione sta occupando da mesi lo staff del Carnacina, nominato scuola capofila del Distretto agro alimentare veneto. «Il Distretto si propone come un’istituzione capace di promuovere un circolo virtuoso che dovrebbe migliorare la qualità del mondo della produzione e della formazione», dice Silingardi, «mi piace pensare alla responsabilità di promuovere il made in Veneto come risultato di più competenze. Noi abbiamo olio e vino speciali, ma è stimolante l’idea di fare un tipo di formazione volto non alla conoscenza del prodotto specifico, ma all’acquisizione di un metodo spendibile a livello anche trasversale. L’idea è quella di fare del veneto, a livello di immaginario collettivo, una terra come la Toscana. Una meta prediletta non solo per le sue bellezze artistiche e architettoniche, ma anche per il suo contesto ambientale, strutturale e umano. A questo potremo anche noi giungere formando gli operatori della propria terra, della nostra terra veneta e quindi veronese e gardesana».

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