Musei chiusi, ma non fermi: questo è stato il motto di molti musei nei primi mesi del 2021. Così si è mossa anche la Direzione regionale Musei Lombardia, l’istituto del Ministero della Cultura che gestisce – tra gli altri – il Castello Scaligero di Sirmione. Nel corso dei periodi di chiusura al pubblico è stato infatti avviato, e in parte completato, l’ambizioso progetto di restauro dei prospetti esterni della darsena.
L’intervento si pone in continuità rispetto ai lavori eseguiti a partire dal 2017 all’interno della darsena e sul fronte nord, a cui erano seguiti l’apertura al pubblico del braccio settentrionale del porto fortificato a marzo 2018, un convegno di studi internazionale nella primavera 2019 e una pubblicazione scientifica dopo pochi mesi.
Nel corso del 2020 è stato redatto il progetto e affidato l’appalto per il restauro dei prospetti esterni nord, est e sud della darsena. A cantiere ultimato, grazie alle opere di pulitura, consolidamento e protezione previste che rimuoveranno annerimenti e patine biologiche, consolideranno distacchi e colmeranno lacune (per citare solo i degradi più diffusi), si potranno apprezzare nuovamente cromie e tessiture delle superfici, in pietra e intonacate. L’edificio riacquisterà un aspetto unitario senza mascherare sia i materiali originali sia i segni lasciati dal passare del tempo.
L’impegno di risorse previsto dà conto della complessità dell’intervento: circa 600.000 € per 9 mesi di lavori.
Quella del Castello Scaligero è, dal punto di vista conservativo, una situazione estrema, una vera e propria sfida per progettisti e restauratori: l’edificio è direttamente fondato nell’acqua, il più temibile fra gli agenti di degrado. Non solo: la mole della fortezza è esposta all’azione di agenti atmosferici particolarmente aggressivi quali il pelér, il re dei venti gardesani, che soffia impetuoso erodendo e disgregando le sue murature, letteralmente denudandole da ogni finitura.
Complessa e sfidante anche la logistica del cantiere: l’impianto dei ponteggi direttamente a sbalzo sulle acque del lago ha richiesto grande perizia nelle fasi di allestimento e disallestimento.
Ma anche su questi fronti apparentemente specialistici si è lavorato pensando al pubblico. Il Castello – che nel 2019 era rientrato, al 22° posto, nella “Top 30” dei Musei statali più visitati con ben 308.459 visitatori – offre uno degli scorci più rappresentativi, amati e fotografati, non solo di Sirmione, ma dell’intero lago di Garda: non si poteva quindi pensare di precludere la vista di tutta la parte a lago per lunghi mesi. Per questo, già nella fase di progettazione, si è deciso di operare per lotti successivi, in modo da lasciare sempre visibile almeno una parte delle murature esterne, elementi ormai ineludibili del paesaggio.
Il primo lotto di lavori, iniziato a fine marzo di quest’anno e del valore di circa 200.000 €, si è concentrato sul prospetto sud della darsena, il primo che appare alla vista di chi raggiunge il centro storico di Sirmione. Di comune accordo con l’impresa esecutrice, la Piacenti S.p.a. di Prato, si è deciso di procedere per campate verticali, così da poter ulteriormente ridurre i tempi di permanenza dei ponteggi: si inizia quindi in questi giorni a scoprire circa i due terzi del fronte meridionale, dove i lavori sono già ultimati. Contemporaneamente il cantiere si sposterà sul prospetto est, dove si lavorerà fino all’inizio dell’autunno, per passare successivamente a quello nord.
L’impegno della Direzione regionale non si esaurirà con quest’anno: in vista dell’appuntamento con Brescia-Bergamo capitali italiane della cultura 2023 si sta definendo in questi giorni la prosecuzione del recupero anche delle porzioni affacciate sul porto turistico cittadino.
Con un intervento necessario, strutturale, non effimero, ma di forte suggestione e di evidente rilevanza anche turistica si intende lasciare un segno significativo all’interno dei palinsesti culturali allo studio per l’occasione, mutando l’aspetto e la qualità di conservazione di quella che a buon diritto può essere considerata la soglia di accesso alla magica penisola sirmionese. Si prevede quindi che i lavori proseguiranno non solo nel 2021, ma per buona parte del 2022.
Nell’attesa, e per fare gustare almeno a piccole dosi lo straordinario rapporto con l’acqua e il paesaggio che caratterizza l’edificio, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che si terranno il 25 e 26 settembre – in coincidenza con le Giornate Nazionali dei Castelli – la Direzione regionale sta organizzando un’apertura straordinaria della darsena, chiusa al pubblico ormai da inizio pandemia per la difficoltà di garantire il necessario distanziamento.
Grazie al piano di valorizzazione finanziato dal Ministero della Cultura sarà infatti possibile partecipare a visite guidate per piccoli gruppi, accompagnati dagli architetti e storici dell’arte che lavorano nel museo. Nella stessa occasione, in concomitanza con gli eventi organizzati dall’Istituto Italiano dei Castelli, verranno anche presentati alcuni video che racconteranno il cantiere di restauro, consentendo al pubblico di comprendere il lavoro svolto dietro le quinte da tecnici e restauratori.