Nella sala consiliare del palazzo comunale di Puegnago è iniziata l’assemblea dell’Azienda speciale consorzio Garda Uno, che raggruppa l’Amministrazione provinciale, la Comunità montana e 23 località della riviera bresciana del lago, inclusi Pozzolengo e Carpenedolo. Presenti tutti (o quasi) i sindaci, l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mauro Parolini e il presidente della Comunità-parco Bruno Faustini. Il nodo da esaminare: la trasformazione in società per azioni. Il gruppo di lavoro, creato dal presidente Guido Maruelli, si è riunito quattro volte, col supporto del consulente Alberto Papa, per definire le quote della nuova spa da attribuire a ciascuno. Escludendo i contributi ricevuti per la realizzazione degli impianti, complessivamente pari a quasi 32 milioni di euro, vale a dire una sessantina di miliardi di vecchie lire, il patrimonio netto dell’Azienda speciale è stato valutato in quattro milioni e 155 mila euro (al 31 dicembre 2002). In discussione, quindi, le modalità di attribuzione di tale importo. Tanti anni fa all’inizio dell’attività – è stato ricordato-, le quote di partecipazione furono stabilite in base al numero degli abitanti, e la Provincia ebbe “un peso” del 10 per cento, deciso a tavolino. Nessuno ha dovuto effettuare conferimenti monetari o in natura. Il fondo di dotazione si è formato grazie ai contributi pubblici dello Stato e delle Regioni». Il compito originario: la gestione del collettore che, partendo dalla Valtenesi, porta i liquami al depuratore di Peschiera, via Desenzano-Sirmione, lungo la strada statale. Da Portese di San Felice, i liquami compiono invece un altro percorso: viaggiano verso Salò, Gardone Riviera e Toscolano, dove arrivano pure i reflui di Gargnano, mentre Limone, Tignale e Tremosine fanno per conto loro, e nei prossimi mesi saranno dotati di un impianto più efficiente. Alla stazione di pompaggio vicino alla cartiera di Maderno, vengono immessi nelle tubature collocate sul fondo del lago, e fatti schizzare a Brancolino di Torri, sulla sponda veneta. Da qui la loro corsa prosegue nelle linee del Consorzio della sponda orientale (ora «Azienda gardesana servizi»), fino a Peschiera. Il depuratore, situato in località Paradiso, occupa una superficie di circa 50mila metri quadrati. «Nel tempo – prosegue la relazione – sono accaduti vari eventi: l’entrata di nuovi soci; il progressivo affidamento al Garda Uno dei servizi da parte dei comuni (gestione di acquedotti e fognature, l’ufficio tecnico per la progettazione di nuove reti e l’esecuzione dei lavori, la raccolta di rifiuti solidi urbani, isole ecologiche, pulizia delle spiagge, il sistema informatico territoriale per l’aggiornamento delle mappe catastali), con economie di scala e riduzione dei costi medi di fornitura; la corresponsione, da parte dei Comuni di versamenti in conto capitale per rafforzare il patrimonio». Così l’Azienda speciale è passata dai tre dipendenti iniziali ai 144 attuali, e il fatturato è salito da cinque miliardi di vecchie lire a 37 miliardi (poco più di 19 milioni di euro) nel 2001. Dopo una lunga discussione, con posizioni variegate, l’assemblea è stata aggiornata a martedì 11 febbraio. Venerdì 21, infine, è il giorno dell’approvazione del bilancio preventivo.
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«Garda 1» affronta la trasformazione in società per azioni