lunedì, Dicembre 23, 2024
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Le gondole piane. La tradizionale regata ferragostana tra i rioni di Garda ha confermato il successo di pubblico. La gara tra dinastie remiere ha confermato una pluriennale supremazia

Il Corsetto conquista il Palio

È stato il palio delle dinastie remiere. E, per il quarto anno di fila, del Corsetto. Nella finale della notte di ferragosto erano in barca padri e figli: la tradizione remiera gardesana non conosce appannamenti. Padre e figlio sulla gondola del Corsetto. Padri contro figli fra Corsetto e Spagna, fra Borgo e Porto. Il Corsetto ha vinto, anzi, ha dominato. Imbattibile. Come Armstrong al Tour de France: come fai a pensare di sconfiggerlo se quello va forte in salita e anche a cronometro? Questi, i vogatori del rione campione, hanno tutto quel che serve: potenza, classe, esperienza. Perché ai remi il Corsetto ha quattro dei migliori vogatori di sempre del lago. Matteo Pincini e Alberto Malfer avevano trionfato due sere prima nel torneo delle bisse, aggiudicandosi per il terz’anno di fila la bandiera del lago e vincendo tutte le regate del calendario: un record. Insieme con loro, il padre di Matteo, Aligi, ex presidente delle bisse di Garda, e il fratello di Alberto, Ettorino Malfer, che di bandiere del lago ne ha vinte una dozzina. Hanno trionfato in scioltezza, con giri di boa da manuale. Il Borgo ci ha provato anche quest’anno a contrastare lo strapotere del Corsetto. Piefrancesco Maffezzoli, Silvano dall’Agnola, Roberto Avanzi e Massimo Favetta hanno dato sfoggio di classe. Nulla da fare. Anche perché il sorteggio è stato loro avverso: per il quinto anno di seguito hanno avuto in sorte la corsia «da levà», quella al largo, penalizzata per la profondità dell’acqua e le correnti fastidiose. Sfortunati. Terza in finale la Spagna, che è uscita a testa alta. Ai remi Mirco Pozzani, Cristian Faraoni, Osvaldo Mazzurega e Marco Malfer, il figlio di quell’Alberto che è re del remo sulla bissa di Garda e sull’armo del Corsetto. Quarto il Porto, ed è quasi una vittoria per i suoi quattro ragazzini, che infatti, dopo l’accesso alla finale, hanno festeggiato. Ai remi Giovanni e Pietro Maffezzoli, figli di Piefrancesco, capobarca del Borgo: il primo ha 14 anni, il secondo 18. Con loro, due ventenni, Gregorio Arietti e Ruggero Pozzani. La voga tipica ha un futuro. Fin qui la gara finale. Delle eliminatorie, va detto che il Pio ha pagato l’inesperienza, le Antiche Mura sono incappate in un giro di boa infelice, la Rosa si è battuta per la finale, la Losa ha fatto la sua onesta gara. Il resto? Freddo, tanto freddo. Meno di 18 gradi di temperatura sul lungolago: mai visto un ferragosto del genere. Ovviamente, un po’ meno gente del solito, ma il pubblico era comunque numeroso.

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