C’era anche Ernesto Galli Della Loggia, ieri mattina al Vittoriale di Gardone Riviera per la presentazione del volume «Elegie Romane» di Gabriele D’Annunzio, ristampato dalla Mondadori grazie al sostanzioso contributo della Fondazione Cab. C’erano Dante Isella, che guida il Comitato nazionale per l’edizione dell’Opera Omnia, il finanziere Antonio Spada, che ha allestito il Museo della guerra, l’assessore provinciale Ermes Buffoli e il presidente dell’Apt Maurizio Banzola. «Arnoldo Mondadori – ha ricordato Isella – mi disse che una casa editrice non può limitarsi ai gialli o Topolino. Ma deve stampare anche i classici, nonostante le vendite (limitate). Un onere da iscrivere nelle spese pubblicitarie e di immagine». Renata Colorni ha spiegato che «non è stato facile convincere il management della Mondadori (ora nella galassia di Berlusconi) a riprendere in mano D’Annunzio. Ci eravamo fermati all’Alcyone dell’88. Il prossimo dovrebbe essere La figlia di Jorio, ma occorrono dei contributi. In attesa dei volumi sul teatro, i taccuini e gli articoli sui giornali». Le 24 Elegie Romane, componimenti poetici di tono per lo più mesto e nostalgico, furono pubblicate nel maggio 1892 dalla Zanichelli. Maria Giovanna Sanjust, curatrice della nuova raccolta, ne ha descritto le caratteristiche sottolineando che si tratta di «un lavoro tipograficamente perfetto, bello ed elegante. Grazie ai manoscritti abbiamo confrontato le fasi attraverso cui è passata la composizione. All’inizio l’ispiratrice era Barbara, ma di lei è rimasto ben poco». Alberto Folonari, presidente della Fondazione Cab, ha aggiunto che dopo l’acquisto dei sette preziosi manoscritti dalla casa d’aste Christie’s, riprodotti in cinque volumi, le Elegie portano un altro tassello al progetto dell’edizione nazionale delle opere di D’Annunzio, composto da una cinquantina di pubblicazioni articolate in quattro sezioni: Versi d’amore e di gloria, Prose di romanzi, Tragedie, misteri e sogni e Prose varie». «Promuovere la cultura in tutte le espressioni è uno dei cardini della nostra attività istituzionale – ha aggiunto Folonari -. Brescia non è solo la città del tondino: ha una lunghissima tradizione di partecipazione alla storia». Annamaria Andreoli, presidente del Vittoriale: «Da tempo sembrano caduti i pregiudizi che, troppo a lungo, sono gravati sull’opera di D’Annunzio, uno dei rari scrittori conosciuti a livello internazionale. Anzi, si direbbe che l’Europa sia più generosa dell’Italia a riconoscergli un ruolo d’avanguardia nella cultura moderna». Sempre la Andreoli, intanto, ha annunciato l’acquisizione, da parte dello Stato, del Fondo Borretti. Giovanna Borrello Ciccarelli, consigliere di amministrazione (e, in Municipio, assessore alla Cultura e al Turismo), ha suggerito di creare un percorso dei musei della provincia: da Santa Giulia al Vittoriale, fino alla Fondazione Ugo da Como, «una proposta che consenta di godere al meglio, in termini di visitatori, delle potenzialità del nostro patrimonio». Intanto, il 23 giugno sarà inaugurata la raccolta di modellini e di materiale marino all’interno della nave Puglia.
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Presentata la ristampa della Mondadori. Il ritorno nelle librerie è dovuto anche alla Fondazione Cab