Fuoco sul lago, con tantissima gente sulla banchina e al porto vecchio per ammirare l’abilità pirotecnica spagnola. E il primo appuntamento con i fuochi d’artificio è stato un grande successo, coronato da lunghi applausi. Ricardo Caballer, il simbolo dell’arte pirotecnica spagnola, grande protagonista anche alle olimpiadi di Sydney del 2000, ha tirato le proprie frecce riposte nell’arco e ha vinto la sua scommessa. Oltre duemila cannoni hanno sparato la bellezza dei colori spagnoli nel cielo del Garda, di fronte al porto vecchio e alla storica dogana veneta. Tre grandi zattere al largo, ben sorvegliate dalle forze dell’ordine con i loro natanti, hanno esploso scenografie mai viste, ricche di geometrie, di colori, di silenti esplosioni. A dare man forte al genio di Caballer è stata l’elettronica. Infatti i fuochi sono stati esplosi dalle zattere, ma l’impulso è partito dal computer collocato sul porto vecchio, di fronte alla giuria, composta dai sindaci di Lazise, Bardolino, Garda e Peschiera, dal presidente dello Yacht club arilicense Carlo Revelant, dal presidente dell’associazione ristoratori Lazise Sante Pasqualini e dal presidente della provincia Aleardo Merlin. «I premi che verranno assegnati a Peschiera domani, a conclusione del festival», spiega Claudio Bertoldi, consigliere delegato alle manifestazioni «sono ben cinque. Primo assoluto sarà il trofeo del Garda al miglior professionista pirotecnico, seguiranno il premio alla migliore scenografia, ai migliori colori, al miglior finale e per il pubblico». «Siamo onorati ed orgogliosi di aver aperto la grande manifestazione dei fuochi di artificio», sottolinea il sindaco Renzo Franceschini, «perché Lazise intende promuovere ogni attività turistica ed anche questa minifestazione, molto gradita agli stranieri, è un grande veicolo pubblicitario per il Garda e per i centri rivieraschi del veronese. Del resto, la folla di questa sera dimostra che lo spettacolo è piaciuto e che attira turismo e movimento per le nostre economie». Prima di dare corso ai fuochi sono stati eseguiti gli inni nazionali. Prima quello italiano e poi quello spagnolo. Tutti in piedi in silenzio con un grandissimo applauso finale. «Ho inserito nel mio spettacolo», spiega Ricardo Caballer, «molti colori, ma soprattutto molto verde, bianco e rosso, i colori della bandiera italiana, quale segno di amicizia verso l’Italia, il Garda, e la gente che ci ha meravigliosamente ospitato in questi giorni».