I comuni della sponda bresciana del lago, riuniti a Portese di San Felice, hanno approvato l’altra sera lo statuto per la costituzione di due nuove società: la srl «Gardalumen», formata da Azienda speciale Garda Uno e Lumenergia, e la spa «Gardambiente». La prima avrà la sede legale a Padenghe (è lì, infatti, che nei prossimi mesi si trasferirà la società pilotata da Guido Maruelli, ex sindaco di S. Felice) e amministrativa a Lumezzane. L’obbiettivo? Acquisire concessioni riguardanti l’utilizzo di risorse idriche, riattivare centrali e impianti, assumere partecipazioni, stipulare convenzioni di scambio e cessione con l’Enel o altri produttori privati, effettuare ricerche e progettazioni, distribuire qualsiasi fonte di energia per usi familiari, artigianali, industriali, agricoli, commerciali, impegnarsi in studi di laboratorio riguardanti in particolare il settore degli idrocarburi e nuove fonti, costruire e gestire impianti per la distribuzione di metano, ma anche di qualsiasi mezzo di trasporto di idrocarburi liquidi e gassosi. L’oggetto della possibile attività è chilometrico. Comprende la progettazione e costruzione di impianti petrolchimici, il commercio di carbone e altri prodotti energetici, la gestione di strutture per lo stoccaggio, il trattamento e lo smaltimento definitivo di rifiuti e scarti di ogni tipo, nonchè di impianti per il recupero e il riciclo di materie prime, la produzione e distribuzione del freddo, l’impianto e l’esercizio di reti di pubblica illuminazione (comprese le lampade votive nei cimiteri), la realizzazione e gestione di parcheggi, impianti semaforici, cablatura di servizi telematici e informatici, cartografia e monitoraggio del territorio, la difesa, il recupero e la bonifica dell’ambiente, l’acquisizione di brevetti nel campo delle fonti di energia. Il capitale sociale è pari a 50 mila euro. Il numero dei componenti del consiglio di amministrazione potrà oscillare fra tre e undici. In apertura di seduta l’assemblea dell’Azienda speciale – Consorzio aveva approvato il consuntivo 2000. Poi ha dato l’ok alla nascita di «Garda Ambiente», creata assieme alla consorella della sponda veronese. La nuova spa diventerà il braccio operativo, nel senso che in futuro gestirà i collettori fognari, gli acquedotti, il depuratore di Peschiera, lo smaltimento dei rifiuti solidi, la pulizia delle spiagge, il battello spazzino e quant’altro. La proprietà delle reti tecnologiche, degli immobili, delle attrezzature e dei vari mezzi rimarrà invece sempre dei due Consorzi. All’inizio ogni comune riceverà lo 0,5% delle quote azionarie. Le province di Brescia e di Verona potranno entrare col 5%, ma solo congiuntamente. Successivamente le percentuali verranno riassegnate in base ai servizi conferiti, vale a dire secondo il fatturato. Sollecitata dalla giunta di Lonato, che ha cominciato nei giorni scorsi ad affidare al Garda Uno le fognature, ma dovrà attendere anni per riscattare l’acquedotto dall’Asm (e trasferirlo all’azienda speciale della riviera), l’assemblea ha introdotto alcune correzioni. E cioè: «Successivamente ai primi cinque anni, e con un periodicità quinquiennale, nel caso in cui uno o più comuni già soci intendessero affidare altri servizi, si darà corso, a loro favore, a un aumento del capitale sociale, senza applicazione di sovraprezzo, in relazione all’entità del fatturato prodotto, con conseguente riparametrazione delle quote di tutti i partecipanti». Non si terrà invece conto della popolazione. «Garda ambiente» avrà un consiglio di amministrazione composto da sette persone: quattro di una sponda e tre dell’altra, a rotazione. Al termine un gruppo di sindaci ha presentato una mozione, chiedendo di poter discutere sui possibili candidati. Il presidente dell’assemblea, Cino Anelli, ha stoppato la richiesta, temendo puzza di bruciato (accordi sottobanco). Si è deciso di riparlarne mercoledì 25.
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