La quinta edizione del concorso gastronomico «Il Groppello a tavola» è iniziata a Gavardo, nella «Locanda Carlo Magno». La Confraternita, guidata da Camillo Chimini, ha allestito una sfida tra 16 ristoranti della provincia. L’obiettivo è di eleggere i migliori piatti da abbinare al noto vino rosso gardesano. Una commissione valuta anche il miglior servizio di sala. Dopo un budino di carciofi con fonduta di taleggio, il patron del «Carlo Magno», Carlo Bresciani, con l’aiuto di Elisabetta e del figlio Alberto, ha proposto i ravioli con un ripieno di ricotta aromatizzata, esaltata dal bagoss invernale e dal tartufo nero della Valtenesi. Come secondo, il carrè di maialino da latte, con miele e spezie pregiate (cumino, pepe rosa essiccato, ecc.). Un piatto morbido e delicato, a differenza del primo, ricco di sapori e di carattere. Il tutto abbinato al Groppello dell’Azienda agricola Antonio Leali di Monteacuto (Puegnago). Chiusura con dessert e amari. La commissione della prima serata era composta da Enzo Dellea, Renzo D’Attoma, Onelio Lippi, Piero Cavagnini, Peppino Apparenza e Nicola Merighetti. Prossimo appuntamento: in città, ai Chiostri. Carlo Bresciani, diplomatosi all’istituto alberghiero Caterina de’ Medici di Gardone Riviera, si è fatto le ossa lavorando a lungo al Cortine di Sirmione. Da qualche anno è diventato uno degli ambasciatori della cucina italiana in Estremo Oriente. Nel mese di novembre, infatti, si reca in Giappone per tenere corsi ai cuochi di quella nazione. «Molti di loro gestiscono ristoranti, e colgono l’occasione per migliorarsi ulteriormente – dice Bresciani -. Affascinati dalla dieta mediterranea, ritenuta assai equilibrata, sono innamorati soprattutto dei nostri piatti di pasta e delle verdure (zucchine, carote, melanzane, ecc.), dato che i loro prodotti, troppo acquosi, non hanno sapore. Un’altra novità è rappresentata dal fatto che là stanno puntando decisamente sul buffet all’italiana, e abbandonano la cucina francese». Se son rose…