sabato, Novembre 16, 2024
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Si è tenuta al Savoy la Festa d’estate della Confraternita, nata nel 1970 per promuovere il vino della Valtenesi Cerimonia annuale con poesie di Rigoni, canzoni di Braghini e ricordi del cuoco Dellea

Il Groppello tra dialetto e Re Faruk

Una «compagnia» che da più di trent’anni promuove il vino della Valtenesi. Al Savoy di Gardone Riviera si è svolta la Festa d’estate della Confraternita del Groppello, che ha lo scopo di salvaguardare e valorizzare il prodotto più caratteristico della Valtenesi. Vino rosso di colore brillante, profumo lievemente fruttato e sapore asciutto, il Groppello si accosta con le carni rosse, gli arrosti, i salumi e i formaggi. Va gustato a una temperatura di circa 18°. Fresco, leggermente speziato, vellutato, gentile, sapido, con una gradazione di almeno 11°. La riserva, invece, supera i 12°, e sente di spezie dolci: è rotonda, tannica, con eventuale sapore di legno. La resa massima di uva deve essere di 12 tonnellate e mezza per ettaro (10 per la riserva). Sono tre i biotipi di pregio conosciuti: «Gentile», «Mocasina» e «Santo Stefano». Le citazioni originarie risalgono addirittura al 1550 (Agostino Gallo, Andrea Bacci, medico di papa Sisto 5°, eccetera). La Confraternita è stata fondata nel 1970 da Ennio Avigo, Gianni Bedussi, Ernesto Bonomini, Cesare e Giulio Bosatta, Claudio Botturi, Pietro Cavagnini, Enzo Dellea, Edoardo Giaccone e Attilio Mazza. Adesso il presidente è Renzo D’Attoma. Compongono il direttivo: Bruno Croveglia, ex sindaco di Desenzano, il vice, Giuseppe Piotti, enologo di Salò, maestro di cantina, Marco Merighetti, segretario, Giuseppe Laffranchi, cerimoniere, e Gianfranco Giudici, tesoriere. Revisori dei conti: Sandro Pasini, agente finanziario, Luciano Di Natale, imprenditore a Roè Volciano, e Sebastiano Grasso, cardiologo, primario dell’ospedale S.Corona di Fasano. Probiviri: Stefano Marconi e Adelmo Predari. L’associazione è gemellata con i sommelier, i cuochi, i degustatori del parmigiano reggiano, il Club del buongustaio, i Cavalieri del Recioto e quelli della polenta. Tra l’altro organizza il Palio, un concorso che consente di scovare le bottiglie più gustose. Il primo vincitore fu Giampietro Ridon. Vincenzo Marsadri della Raffa si è imposto nelle ultime due edizioni. I Pasini e le cantine dei fratelli Scolari hanno conquistato il maggior numero di trofei: quattro a testa. Nel corso della serata, svoltasi ai bordi della piscina, Alberto Rigoni (ex funzionario di banca, di Desenzano) ha letto le sue poesie dialettali. «In queste strofe – ha detto il cerimoniere -, Rigoni ricerca le radici del vivere di paese, quando i rapporti umani erano scanditi da tempi predeterminati: le stagioni, le funzioni ecclesiastiche, gli incontri nelle piazze e nelle osterie. Le relazioni fra la gente erano l’elemento naturale, la base della comunità locale. Le poesie hanno la capacità di far rivivere tradizioni, sensazioni, emozioni, odori e rumori dell’antico mondo gardesano». Francesco Braghini, cultore di storia locale, ex professore di Lettere, ha invece presentato le sue canzoni. Enzo Dellea, il big dei cuochi bresciani, che alterna incontri e corsi in Giappone e Cina (in questi giorni sta partendo per Pechino) all’organizzazione di viaggi in Italia di danarosi imprenditori dell’Estremo Oriente, ha ricordato di quando al Savoy, giovane «garzone», sbatteva le uova ogni mattina per preparare lo zabaione a re Faruk d’Egitto e alla sua amante Capece Minutolo.

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