A Roma per parlare del lago di Garda e soprattutto di certi livelli bassissimi e critici che, anche quest’anno come nel 2003, il bacino ha raggiunto a causa delle siccità combinata con i prelievi destinati soprattutto all’irrigazione. L’indagine conoscitiva sulla gestione dei livelli del lago e del fiume Po si farà in senato, dove Umberto Chincarini, senatore e sindaco di Peschiera, intende formare una commissione che delinei un quadro complessivo della situazione gardesana. «Potremmo costituire un organismo superiore che si occupi, a livello centrale, di coordinare enti locali, province di Mantova e Verona, Regione Veneto e Regione Lombardia e anche la Provincia autonoma di Trento nel redigere un piano di intervento complessivo, che tenga in considerazione i prelievi destinati a irrigare le campagne, la navigazione, il dragaggio dei porti, reso sempre più difficile da una legge che considera il materiale dragato un rifiuto speciale», ha detto Chincarini. L’idea del sindaco di Peschiera è stata ufficialmente lanciata ieri pomeriggio alla riunione convocata in Provincia dall’assessore all’Ecologia Luca Coletto. Il punto all’ordine del giorno era proprio la regolazione dei livelli del lago di Garda, livelli che nelle scorse settimane siccitose sono scesi anche a 43 centimetri sotto lo zero idrometrico e che, in questi giorni, si sono stabilizzati su questi numeri, grazie anche alle ultime piogge e ai minori prelievi destinati all’irrigazione. Il primo incontro sull’argomento era stato quindici giorni fa, sempre ai palazzi scaligeri. Allora era emersa l’opportunità di allargare il tavolo di discussione a tutti gli enti interessati e ieri Coletto ha voluto invitare anche il sottosegretario all’Ambiente Stefano Stefani. Stefani, dal canto suo, ha dichiarato di essere disposto a impegnarsi personalmente con il ministro all’Ambiente, Altero Mattioli, affinché la proposta di tale organismo superiore si attui davvero. Ieri, come due settimane fa, la grande assente è stata ancora la Provincia autonoma di Trento: «È scandaloso che nessun rappresentante si sia presentato», ha detto Chincarini. «Eppure è anche loro la responsabilità di certi livelli critici raggiunti quest’anno dal lago, visto che, molto probabilmente, prelevano l’acqua dal Sarca ben prima che arrivi nel lago. In ogni caso, se non sono venuti qui, non potranno certamente mancare alla commissione ad hoc che istituiremo a Roma». Ieri hanno intanto garantito la loro presenza Giancarlo Conta assessore regionale alle Politiche per l’ambiente del Veneto, Davide Boni assessore al Territorio e all’Urbanistica, Luigi Mille dirigente dell’Agenzia interregionale per il Po’ (Aipo), Massimo Lorenzi del Consorzio del Mincio e, tra i sindaci, Chincarini per Peschiera e Pietro Meschi per Bardolino. Altri primi cittadini nella sala rossa della Provincia non ce n’erano. Castelnuovo e Brenzone hanno inviato altri rappresentanti del Comune. «Mi faccio portavoce per loro riguardo un altro problema», ha sottolineato Chincarini. «L’organismo che auspichiamo nasca potrebbe finalmente occuparsi anche di depurazione coordinata. Tutti noi amministratori da tempo desideriamo la creazione di un bacino interregionale unico che gestisca in maniera unitaria le acque. Abbiamo invece un collettore gestito da due aziende di due Regioni diverse e un depuratore unico a Peschiera». Coletto ha quindi tirato le somme: «Ritengo importante che un rappresentante del Governo sia venuto in Provincia e sia stato presente a una riunione che ha messo insieme tanti enti, decisi a parlare dei problemi del lago di Garda. Il piano di intervento che dovremo elaborare riguarderà la verifica delle concessioni, la depurazione, la gestione del dragaggio dei porti: serve un coordinamento per non continuare a trovarsi nell’emergenza».
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Chincarini vuole creare una commissione che si occupi di prelievi e depurazione. L’obiettivo è creare un piano di intervento complessivo