La prima tappa della rotta che potrà far approdare le Olimpiadi sul Garda è stata fissata per il 15 luglio del 2007, giorno in cui scadranno i termini per la presentazione della candidatura ai Giochi del 2016, ma per le sorti del Garda tutto si gioca questo mese. Entro la fine di gennaio, infatti, il Coni dovrà decidere se appoggiare la candidatura di Milano, alla quale il lago sarebbe abbinato e non solo per la vela, oppure se optare per quella di Roma, recentemente messa sul tappeto dal sindaco della capitale, Walter Veltroni. Per Alberto Maria Sartori, da un anno presidente della XIV zona Fiv ed ex presidente dello Yachting Club Torri del Benaco, potrebbe essere una soluzione interessante per il Cio puntare sul Nord Italia anche per i Giochi del 2016. «Si darebbe continuità al discorso iniziato con le Olimpiadi invernali di Torino», dice, «e il Garda potrebbe giocare un ruolo decisivo nella vela (sul Benaco si svolge oltre il 50 per cento dell’attività agonistica nazionale), ma non solo. In occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 sulla litoranea Gardesana si corsero le gare di ciclismo. Potrebbero essere quelle del 2016 le Olimpiadi della Pianura Padana, diluite su un ampio, ricco e interessante territorio, poco invasive e senza strutture faraoniche; migliorando quelle che già ci sono. Una filosofia che è stata seguita, ma poco pubblicizzata, a Torino». Milano, dopo essere stata superata da Londra per i Giochi del 2012, non ha rinunciato a ricandidarsi per il 2016. Nel caso in cui il capluogo della Lombardia fosse scelta come sede olimpica il Garda potrebbe giocare il ruolo di protagonista per gli sport nautici. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha ribadito: «Il sistema Lombardia non rinuncia alla sfida. Certo la scelta di una città europea come sede dei Giochi del 2012 e la consueta turnazione tra le macro-aree del mondo rendono difficile la scelta di Milano. È altrettanto vero che riteniamo che la candidatura olimpica non sia solo un prestigioso traguardo sportivo, ma rappresenti una straordinaria opportunità di sviluppo e di crescita per il nostro territorio e per l’intero Paese». Proprio la credibilità complessiva di un sistema, la capacità di onorare gli impegni e perseguire obiettivi importanti fuori da logiche settoriali, sono la principale carta di credito per una candidatura olimpica. «È un patrimonio che abbiamo iniziato a capitalizzare e che non vogliamo disperdere». In questa logica rientra appunto l’importante ruolo che potrebbe svolgere il Garda nell’Olimpiade meneghina e non solo in acque lombarde. È noto infatti a velisti e surfisti che il paradiso del vento benacense è circoscritto nel braccio di lago compreso tra Castelletto di Brenzone, località san Giacomo di Gargnano (dove c’è la centrale idroelettrica dell’Enel) Malcesine, Campione e Torbole. La Lombardia sul Garda già sponsorizza una regata mito come la Centomiglia. E proprio il Circolo vela Gargnano, che è l’organizzatore della Cento, quest’estate ha organizzato una regata esibizione con personaggi della politica (c’era il ministro Roberto Castelli), dello sport e dello spettacolo proprio per promuovere la candidatura olimpica di Milano. Quello diGargnano è tra i circoli velici gardesani che ha dato vita (con Fraglia Vela Malcesine e Circolo vela Brenzone) al consorzio Olimpic Garda, che ha al suo attivo l’organizzazione della prima edizione del campionato italiano unificato classi olimpiche. Un’Olimpiade se ben gestita è un colossale affare i cui benefici influssi durano per diversi anni. Le Olimpiadi di Sydney del 2000 ad esempio hanno contribuito a incrementare il Pil dell’Australia per sei milioni e mezzo di dollari contribuendo alla creazione di centomila nuovi posti di lavoro e all’incremento del flusso turistico di un milione e mezzo di presenze stimate fino al 2006. Barcellona, sede dei Giochi del 1992, ha visto ridurre il tasso di disoccupazione dal 18,4 per cento al 9,6 per cento ed è la terza città europea per numero di presenze turistiche. Barcellona in occasione delle Olimpiadi ha investito, su tutta la zona interessata ai Giochi, il 60 per cento delle risorse, che tra l’altro possono godere dei contributi dell’Unione Europea, in infrastrutture. Tornando alla tempistica della candidatura, per i Giochi del 2016 la seconda scadenza è quella del giugno 2008 e si riferisce alla ufficializzazione delle città candidate. Entro il novembre 2008 dovranno essere versati 500mila dollari a titolo di diritto di candidatura e va consegnato il relativo dossier di candidatura. Il verdetto arriverà nel luglio 2009, in occasione della sessione planetaria che riunirà i 110 membri del Cio.
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Entro fine gennaio il Coni dovrà decidere quale città candidare all’appuntamento mondiale del 2008