sabato, Dicembre 21, 2024
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Conferenza di presentazione del progetto che ruota intorno al rilevatore montato sulla torre del castello.
Gli esperti di meteorologia mirano a conoscere prima gli eventi più disastrosi per avvisare la popolazione

Il maltempo è una piaga. Il radar può evitare danni

Il clima sta cambiando, anche se non in modo lineare. E una buona rete di rilevazione meteorologica aiuterà sempre più le attività economiche e la programmazione del territorio oltre alla gestione delle risorse idriche. È emerso dalla conferenza di presentazione del microradar meteo, installato da un paio d’anni sul castello scaligero per il progetto Foralps, che s’è tenuta ieri al parco Sigurtà. «Negli ultimi decenni», ha dichiarato Alberto Luchetta, direttore del dipartimento di sicurezza del territorio dell’Arpav, «le precipitazioni si sono ridotte del 15-20 per cento, ma sono aumentati fenomeni, come quelli grandinigeni o i forti temporali improvvisi che vanno costantemente monitorati, anche da strumenti come questo microradar, sia in un’ottica di protezione civile che per aiutare settori come il turismo e l’agricoltura».Proprio questa finalità ha convinto il sindaco, Albino Pezzini, a superare qualche perplessità di natura estetica, anche sulla scorta di un antecedente storico: «Sul castello scaligero c’era già nel 1753 il parafulmine di Benjamin Franklin. Ora il microradar serve alle attività economiche e mi auguro che in prospettiva si possa por rimedio all’impatto determinato da questo cappellino bianco che spunta tra i merli».Poi Andrea Drago, direttore generale dell’Arpav, ha spiegato come il microradar, che copre la zona tutt’intorno per un raggio di 36 chilometri, rivesta una particolare importanza per il lago di Garda e non solo per chi fa vela.A questo proposito Giuseppe Inga Sigurtà, proprietario del parco assieme alla sorella Magda, ha ricordato che sono tre milioni i turisti che orbitano nell’area gardesana e che è importante poterli preavvertire, segnalando che anche il parco Sigurtà fa parte della rete Arpav, con un altro apparato radar.Dino Zardi, docente di fisica dell’atmosfera e curatore del progetto, ha ribadito la necessità di creare bacini per l’accumulazione dell’acqua, ha ricordato come le prime misure meteorologiche a Verona siano state prese da Jean-François Séguier, seguace di Scipione Maffei nel 1709 e ha invitato le grandi aziende che operano nel turismo a dotarsi di un meteorologo proprio per affinare le previsioni. Per Paolo Frontero, meteorologo dell’Arpav di Verona, «in questa zona c’è una media di 45-50 temporali annui e cambia la distribuzione delle precipitazioni che possono concentrarsi anche in poco tempo (il radar le registra), oltre a produrre eventi elettrici pericolosi come i fulmini».Nei giorni scorsi anche il meteorologo della Rai Massimo Morico, ospite dei Lions di Villafranca, ha visto il radar del castello e la casa dei giovani sposi squarciata dal fulmine, traendone spunti per la sua relazione.

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