venerdì, Novembre 22, 2024
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Il ministro Lollobrigida in visita a Lonato del Garda

Una mattinata nel territorio lonatese per il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida quella vissuta ieri. Una sua partecipazione al Convegno della Coldiretti, con il presidente nazionale Ettore Prandini e poi vista in grande stile alla Garda Latte dove ad accoglierlo il presidente Valter Giacomelli con parte dei soci ed alcune maestranze. Del gruppo anche il presidente del Consorzio Grana Padano Renato Zaghini  con il direttore Stefano Berni, il sindaco di Lonato Roberto Roberto Tardani ed il presidente Coldiretti, il lonatese Ettore Prandini.

Naturalmente fra i presenti anche Gardanotizie (che vi propone alcune immagini dell’incontro), con foto “ph ldp” ed interviste.

 

Ecco l’intervista al ministro a cui seguirà quella in video:

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, oggi in visita a Gardalatte, non solo a Gardalatte ma anche a Lonato con la Coldiretti. Ministro, sta visitando una realtà importante per la Lombardia, per la zona qui del Lago di Garda, una realtà nata nel sessantotto e che si è sviluppata a pieno piano negli anni portando a dei livelli che poi magari il presidente ci dirà. “Un’eccellenza italiana, un’eccellenza dall’ssport soprattutto difendendola dall’aggressione di prodotti che non c’entrano niente con la qualità italiana e che invece purtroppo sotto mentite spoglie tentano di ingannare le persone, quelle che vengono definiti i consumatori che in realtà sono delle persone, uomini e donne che hanno diritto a mangiare bene e noi italiani sappiamo produrre meglio di altri, sappiamo trasformare, ci portiamo dietro una grande capacità, una grande qualità nella produzione e nella trasformazione che sono i due elementi sui quali ovviamente puntiamo anche con le tante difficoltà che stiamo incontrando non solo a livello mondiale ma anche a livello di comunità dell’Unione Europea nella quale alcune norme non vanno al nostro vantaggio. Ragioneremo insieme oggi il motivo della visita è questo per capire quali sono le esigenze che non sono mai tante da parte degli imprenditori, imprenditori devono essere messi in condizioni di fare bene il loro mestiere e per quel poco che serve lo Stato deve esservi a fianco e deve collaborare con loro per sostenerli in un’azione virtuosa che è far crescere la ricchezza, qualcuno diceva distribuita la ricchezza, certo va ridistribuita la ricchezza, qualcuno però prima deve creare questa ricchezza e i nostri imprenditori sono quelli che da questo punto di vista danno l’esempio”.

Presidente Giacomelli, vuol dare qualche numero della Gardalatte al Ministro? “Sì certo, a parte il fatto che poi andremo sopra in sala consigliare illustreremo i numeri lì davanti anche a tutti i soci. Gardalatte è nata nel 1965 e io lo dico sempre grazie alla lungimiranza di un gruppo di allevatori che avevano capito già allora che stare all’interno della filiera avrebbe creato sicuramente valore aggiunto per le proprie aziende. Gradualmente poi è cresciuta, inizialmente lavorava una certa quantità di latte al giorno, si faceva latte alimentare, poi gradualmente è cominciato a lavorare provolone, poi aveva iniziato anche a fare grano padano che oggi è il nostro core business. Ecco, Gardalatte oggi raccoglie circa vicino al milione cento mila quintali di latte, produce oltre cento quarantamila forme di grano padano e produce oltre quindici mila quintali di provolone e poi durante l’anno un po’ di latte viene anche venduto quando il mercato lo richiede e latte che generalmente va a latte alimentare o a produzione di formaggi molli ma sempre italiani. Per cui oggi Gardalatte è una realtà sicuramente molto importante a livello anche del territorio, un’azienda che ha iniziato a lavorare. Quest’anno si forniremo gli 80 milioni di fatturato, abbiamo circa 70 dipendenti, 40 soci, ci sono tantissimi giovani all’interno delle realtà perché molte realtà, molti giovani si sono fermati all’interno delle nostre aziende e questo ci fa normalmente piacere perché vorrei dire che c’è continuità, c’è futuro perché senza giovani le aziende non hanno futuro ma non solo le aziende, le associazioni, tutto non ha futuro senza i giovani per cui noi di questo ne siamo orgogliosi. Ci sono grandi condizioni perché i giovani rimangono in azienda. Riteniamo, secondo la metà dei nostri dipendenti sono stranieri o extracomunitari, teniamo che Gardalatte sia anche un esempio di integrazione etica perché questi dipendenti lavorano all’interno della struttura, non creano assolutamente problemi, si sono strutturati molto bene e per quello che mi risulta si sono strutturati altrettanto bene all’interno di quelli che sono i comuni di residenza”.

Ministro non pensava di trovare dei numeri importanti, o forse non pensava di trovarli così grandi?. “No no invece ne ero consapevole di numeri così importanti e rilevanti che fanno di questo, di quest’area una delle aree più produttive in questa nazione non solo in termini di qualità ma anche di modello di sviluppo delle aziende che tengono conto dell’esigenza delle imprese, dell’intera filiera, della distribuzione che sanno essere all’avanguardia in termini di l’immigrazione, quando noi parliamo di immigrazione parliamo di immigrazione legale, l’immigrazione legale per noi è una risorsa, per questo combattiamo l’immigrazione illegale che è il primo nemico di quello che invece deve essere un processo di integrazione, di sostegno ad altre realtà. Immagino che molti delle persone che vengono da fuori e che sono arrivate qui spesso tornino nel loro paese, magari portano anche un po’ di know-how che hanno avuto un interesse, un’interessità come tutto il paese praticamente, cosa gli ha detto? Con il Presidente Brandini ci confrontiamo in maniera quasi quotidiana su quello che è un interesse, ne abbiamo in questi due mesi credo raggiunto un primo risultato, si è ricominciato a parlare di agricoltura, di allevamento, di sistema Italia, di promozione dei nostri prodotti, come priorità del governo e questo è un primo risultato che ha avuto una serie di attività, in legge di stabilità il sistema legato all’agricoltura ha avuto un miliardo circa in più di sostegno in termini economici che adesso insieme all’organizzazione editoriale ragioneremo di come investire per sostenere le filiere deboli, per sostenere la difesa. A me hanno detto, hai fatto nel ministero farai quasi 500 nuove assunzioni? Si, di carabinieri, di ispettori che controlleranno i prodotti per verificare se ci sono sofisticazioni, se ci sono abusi dell’utilizzo del termine Italia abbinato a prodotti che nulla c’entrano con le nostre filiere insomma abbiamo anche rafforzato questo tipo di indirizzo e di modello difendiamo il prodotto italiano e lo aiutiamo e lo aiuteremo anche a livello internazionale a diventare sempre più competitivo e forte perché vogliamo aumentare questa nostra esportazione già importantissima, ma che può crescere ancora in maniera esponenziale senza limiti”.

Non faccio mai domande politiche però una devo farla, lei ieri si è arrabbiata con gli alleati di governo? “No, non è che io mi arrabbio con gli alleati di governo è che per essere alleati si sottoscrive in programma, si sta all’interno degli stessi concessi, si sceglie una strada e poi la si persegue insieme se uno vuole fare nello stesso tempo due ruoli in commedia deve fare un’altra cosa diciamo più che stare all’interno di un’alleanza che ha un valore aggiunto rispetto alle esperienze di governo precedenti i partiti che la compongono hanno valori condivisi, per questi fanno programmi comuni e poi devono saperlo mettere in pratica con la coerenza e la lealtà che una buona alleanza deve avere e tenere presente come elemento fondante. Grazie a voi!”

 

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