Dal Garda alla parte meridionale dell’Africa: migliaia di chilometri di distanza colmati da un comune obiettivo, che sfocia nella necessità africana di puntare allo sviluppo e, per la controparte bresciana, in una forma di cooperazione che renda possibile muovere qualche passo in avanti. Prosegue quindi, più nello specifico, l’impegno a favore del progetto «Turismo in Mozambico» che vede impegnati anche scuole ed enti della nostra provincia. L’obiettivo è, dunque, il sostegno al decollo del turismo nel Paese del sud del continente africano, che pare avere eccellenti possibilità di imporsi: lo attestano oltre 2.700 chilometri di coste tropicali, una lunghissima barriera corallina, oltre a scenari incantevoli e di grande pregio naturalistico. L’esempio che viene portato da Mario Jessen Inhambane, docente che collabora con l’Università di Maputo e che si sta dando un gran daffare per concretizzare le aspettative di questo progetto, è quello di una grande area naturale mozambicana attigua al Parco Krüger, che si trova in Sud Africa e che è integrato con questo. E proprio dal Sudafrica potrebbe giungere il più consistente flusso turistico verso il Mozambico, a fare da apripista al Portogallo (che in passato aveva colonizzato lo stato africano) ed al resto dell’Europa. Le prospettive operative sembrano prendere una buona piega ed i tempi di intervento vanno accorciandosi. Per il 2006, l’avvio del progetto dovrebbe divenire cosa concreta. Per quanto riguarda la nostra provincia, l’impegno va a coinvolgere in primo luogo l’Istituto alberghiero di Gardone Riviera ed il Consorzio «Riviera dei Limoni». L’istituto scolastico, diretto da Claudio Mazzacani, rivestirà la funzione basilare di scuola per gli stessi insegnanti africani che, in Africa, dovranno trasferire le conoscenze sugli studenti che frequentano la facoltà universitaria ad indirizzo turistico. Più tecnico, invece, l’apporto del Consorzio di albergatori presieduto da Chicco Risatti e diretto da Marco Girardi. Il lavoro consisterà anche in questo caso nella formazione specifica di unità operative che possano inserirsi nel tessuto turistico mozambicano. Dopo questa prima fase si potrebbe giungere a scambi culturali reciproci. Nel progetto di aiuto allo sviluppo non compaiono ufficialmente, pur avendo rivestito un ruolo rilevante, i padri comboniani, che hanno favorito l’incontro dei responsabili del progetto con il competente Ministro mozambicano del Turismo e con il rettore dell’Università di Maputo. Sono impegnati nella messa a punto di questa complessa realizzazione anche i volontari che appartengono all’associazione «Ingegneri oltre», che ha sede a Saronno, oltre ad un’altra Fondazione bresciana: la Sipec Onluss.
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La riviera gardesana è impegnata a favorire lo sviluppo di un settore ricco di opportunità. L’Alberghiero formerà insegnanti. Il sostegno delle imprese