domenica, Dicembre 22, 2024
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La Provincia di Verona assegna l’appalto dei lavori del primo stralcio di variante all’ex statale 11. Sarà completato il collegamento con il casello A4 di Peschiera

Il «nodo» Rovizza si scioglie

E’ cominciato conto alla rovescia per la variante tra Rovizza di Sirmione e l’area del casello autostradale di Peschiera dove, il mese scorso, è stato inaugurato il nuovo tronco che bypassa parte dell’abitato di Peschiera e quello di Cavalcaselle. La notizia che la parte bresciana aspettava da tempo arriva da Palazzo Scaligeri, sede dell’amministrazione provinciale di Verona, dove nel corso di una riunione della Commissione trasporti è stata preannunciata la conferenza dei servizi in agenda il prossimo 8 febbraio, per l’assegnazione degli appalti del primo stralcio di variante all’ex statale 11, che congiungerà Rovizza di Sirmione con il casello di Peschiera.Si tratta dell’ormai famoso «completamento dell’arteria Sirmione-Peschiera», che unirà la tangenziale sud Brescia-Ponte S.Marco-Sirmione con Peschiera-Castelnuovo-parchi di divertimento-Affi o Verona. Nel raggio infatti di una manciata di chilometri l’automobilista bresciano potrà avere sotto mano una mezza dozzina di vie di comunicazione, che lo metteranno in collegamento con la sponda occidentale del Garda, con Affi e il Trentino, con i parchi di divertimento, con l’A4 e l’A22 e con Verona, senza dover più transitare attraverso gli «imbuti» di Desenzano (peraltro già preclusa ai tir) o di Sirmione. E viceversa, in senso opposto, a fruire di questi vantaggi sarà l’automobilista veronese per recarsi nelle località del litorale occidentale del lago di Garda.La conferenza dei servizi dell’8 febbraio metterà nero su bianco sui sei chilometri di nastro d’asfalto da costruire tra la frazione sirmionese, ultimo avamposto della nostra provincia prima di entrare in quella veronese, e Peschiera. La spesa prevista, nel frattempo lievitata vertiginosamente a causa delle lentezze burocratiche ma anche perché la classe politica gardesana non è stata spesso ascoltata o non è riuscita a farsi ascoltare, si aggira sui 25 milioni di euro, di cui 20 già finanziati. Di questi, 18 milioni e 700 mila erano inclusi nel vecchio piano triennale veronese. Serviranno, però, altri milioni di euro, che si prevede possano essere raccolti da alcuni vecchi fondi accantonati, rimasti finora inutilizzati.Ci sono poi da considerare eventuali ribassi in corso d’opera che potrebbero evitare ai dirigenti di ricorrere ad altri marchingegni per trovare i soldi mancanti. Una volta realizzata questa variante, sarà davvero una bazzecola percorrere il basso Garda nei due sensi di marcia, perché, come si diceva, la tangenziale che dal casello A4 di Peschiera arriva fino a Castelnuovo è già per fortuna una realtà. Lo stesso dicasi della «bretella» che dall’A4 unirà la maxi rotonda di Castelnuovo per convogliare le migliaia di veicoli che tutte le domeniche riversano decine di migliaia di visitatori su Gardaland e sugli altri parchi di divertimento e acquatici della zona. Ricordiamo che il parto della variante tra Rovizza e il Veronese è stato travagliato anche a causa della legittima richiesta della popolazione di Rovizza e del Comune di Sirmione di salvaguardare innanzi tutto gli interessi della storica frazione e delle colture intensive a vigneto che esistono in zona che, per effetto dell’originario progetto, sarebbero state devastate.Questa «variante alla variante» ha inevitabilmente fatto innescare una sequela di altre procedure, di riesami e di nuove valutazioni. Inevitabili però. Perché in caso contrario Rovizza e le campagne circostanti sarebbero state irrimediabilmente danneggiate.

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