mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Il dramma dei catari rivive in una rappresentazione teatrale portata in scena dalla  Compagnia Teatrale Radau’s Theatre,

Il Palazzo del Re 

Piazza De André, una delle più recenti realizzazioni urbanistiche sirmionesi, è sicuramente una sorpresa per chi la vede per la prima volta. Proprio in questo spazio raccolto e silenzioso, sabato 10 luglio alle 21 si terrà una rappresentazione teatrale su un tema insolito, anche se strettamente legato a Simione: i catari,  una setta eretica medievale che impegnò la Chiesa in una lunga lotta che proprio a Sirmione ebbe la sua tragica fase conclusiva.  Nella penisola infatti avevano trovato tollerante accoglienza eretici provenienti sia dall’Italia che dalla Francia meridionale, altrove perseguitati dall’Inquisizione. Ma l’11 novembre del 1276 contro di loro fu organizzata una spedizione militare: era guidata dal capitano del popolo di Mantova e da Alberto della Scala,  entrambi interessati ad ottenere il favore del papa abbattendo l’ultima roccaforte catara.   Quel giorno furono catturati 166 eretici che, tradotti a Verona, il 13 febbraio del 1278 vennero arsi vivi nell’Arena.   Ma chi erano i catari o “puri” o “buoni uomini”, come si autodefinivano?  Questa eresia, che si sviluppò in Italia e nel sud della Francia dal 1150 circa fino al 1300, associava alle sue concezioni teologiche anche  accuse contro il malcostume del clero, oltre a rivendicazioni politiche. Si trattava di una dottrina che aveva molta presa sulla gente, anche perchè i suoi esponenti conducevano una vita rigorosa ed ascetica, che suscitava l’ammirazione del popolo.  Predicatori itineranti all’inizio, in seguito si organizzarono in comunità che ebbero una sede importante, tra le altre, a Desenzano.  I catari erano, in diverse gradazioni, dualisti: distinguevano, cioè, questo mondo materiale, creazione del demonio, dal vero mondo spirituale indicato da Cristo, al quale aspiravano e per il quale molti di loro vivevano asceticamente.  Il loro disprezzo per la materia li portava ad affermare che Cristo era sceso sulla terra con un corpo spirituale, non per sacrificarsi, ma per mostrare agli uomini la via della redenzione.  E’ facile intuire come queste convinzioni, unite alle accuse  di materialismo che rivolgevano alla Chiesa di Roma, portarono  alla loro repressione che ebbe l’ultima manifestazione proprio a Sirmione con l’episodio citato. Per  questo  l’Amministrazione  Comunale,  attenta  a  valorizzare  tutte  le  vicende  storiche  che  hanno coinvolto la Penisola, si propone nei prossimi mesi di dare risalto anche questo avvenimento con iniziative che sta vagliando.  E proprio per far riscoprire una pagina di storia non facile e  poco conosciuta, ha scelto di proporre una serata teatrale con  “Il palazzo del re”, di Franco Bontempi,  un dramma che affronta questo tema unendo  la vivacità della rappresentazione al rigore della documentazione storica.  La suggestiva cornice naturale di piazza De André, quel lago e quelle montagne che anche i catari videro e  in cui sperarono la loro salvezza, contribuirà a rievocarne la vicenda.    

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