venerdì, Novembre 22, 2024
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Ottimi risultati e 50mila presenze per la tre giorni dedicata al vino. E la produzione locale sta scalando le vendite anche all’estero

Il palio del Chiaretto «funziona»

Non meno di quattromila bottiglie stappate, 12mila bicchieri distribuiti ad altrettanti curiosi e appassionati – di cui molti stranieri, soprattutto tedeschi – pronti ad assaggiare il Chiaretto Bardolino Classico Doc , proposto da una ventina di cantine. Le aziende hanno espresso la loro creatività nell’allestimento degli stand con degustazioni in un’atmosfera elegante e suggestiva; così anche allo stand istituzionale in piazza Preonda, per ottenere informazioni sulle aziende produttrici dell’ ottimo prodotto estivo. Questo il bilancio dell’edizione 2006 del Palio del Chiaretto con il lungolago, rinnovato nello scenario e addobbato dai caratteristici chioschi, movimentato per l’intero ponte della Pentecoste, anche da una serie di manifestazioni di intrattenimento. Tre giorni di assaggi di degustazioni, di musiche e spettacoli, dedicati a un vino che vuole farsi notare, proponendosi al sempre più vasto, curioso, attento pubblico dei consumatori e degli appassionati come una risposta diversa, in controtendenza rispetto ai vini tutto «legno e muscoli», perché in grado di regalare una grande piacevolezza e con il quale sperimentare gusti, profumi, sapori nuovi. La manifestazione è iniziata con il Palio dei Dragon Boat contornato dagli sbandieratori di Santa Margherita d’Adige, per poi continuare con gli emozionanti lanci dei paracadutisti di Lazise. Numerosi anche gli intrattenimenti musicali: da quelli di musica classica (Histituzioni Harmoniche e Filarmonica di Bardolino) a quelli dei Dark Rose, dei Blues Country e di Enrico Peduzzi. Per concludere poi con il gran concerto in Villa, un tributo ai Queen interpretati dal gruppo Opera. Un lungo spettacolo pirotecnico ha poi messo il sigillo su un evento che ha riscontrato la presenza di non meno di 50mila persone. Un momento di grande visibilità, dunque, per un vino che è indubbiamente la bandiera di uno splendido territorio a grande vocazione turistica, basti pensare che – come ha ricordato sia il presidente del Consorzio tutela vino Bardolino, Giuseppe degli Albertini, che il viticoltore Gaetano Zeni – vanta una eccellente quota di esportazione, pari al 70 per cento della produzione, indirizzata soprattutto verso Germania, Francia, Canada, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti e Giappone. Un vino la cui produzione è passata dai 21 mila ettolitri del 2000 ai 48 mila del 2005; vale a dire un quarto dell’intera produzione della denominazione, che comprende anche il Bardolino e il Bardolino Superiore Docg. I dati sono emersi durante il convegno «Il Bardolino Chiaretto: una nuova risposta», aperto dal sindaco Pietro Meschi e dall’assessore al turismo Gabriele Zorzi, durante il quale lo psichiatra e storico Luciano Bonuzzi ha parlato di «freschezza e intimità a tavola», di un vino «carico di fascino» e ideale per «abbinamenti raffinati», il giornalista Luca Rossetti ha affrontato il tema «Voglia di leggerezza? Le nuove dinamiche del consumatore», il ristoratore Claudio Rama ha offerto la propria lettura circa «La leggerezza è una richiesta per la ristorazione». Con questo evento, il Consorzio tutela vino Bardolino, la Strada del vino Bardolino e il Comune hanno centrato l’obiettivo di attrarre maggiore attenzione attorno a questo vino estivo di cui consumatori, appassionati, ma anche esperti operatori, non hanno ancora colto tutte le potenzialità.

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