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«Il piano spiagge va fermato» Così la minoranza boccia la variante

«La filosofia del piano delle spiagge è stata stravolta». A parlare così è Beniamino Zermini, capogruppo della lista d’opposizione del Timone e assessore nelle due passate amministrazioni guidate da Giorgio Comencini. La nuova variante dello strumento urbanistico destinato a mettere ordine alle rive gardesane non piace dunque alla minoranza. Nel presentare le modifiche alle previsioni del piano regolatore adottato dalla precedente amministrazione, il sindaco Davide Bendinelli aveva affermato che così si andava snellire la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi sulle spiagge, a vantaggio della qualità dell’offerta turistica. «Sostanzialmente», aveva annotato Bendinelli, «l’innovazione è data dal fatto che i proprietari delle aree potranno realizzare gli interventi a stralci e non più solo in un’unica soluzione». Ma su questa snellezza Zermini manifesta perplessità. «Così», sottolinea il capogruppo di minoranza, «i titolari non hanno più l’obbligo di intervenire in maniera unitaria sulla loro proprietà, facendo venir meno l’equilibrio fra i benefìci acquisiti dal privato e i suoi obblighi verso la comunità, che erano stati delineati nel piano regolatore. Di fatto, adesso ci si affida alla buona volontà del singolo, soprattutto per quelle migliorie che non abbiano rilevanza economica. Non sono così maligno», continua il leader dell’opposizione, «da pensare che i privati attueranno solo quelle opere che convengono a loro, ma se tutti fossero volonterosi non ci sarebbe neanche bisogno di una normativa». In particolare, l’attenzione di Zermini è rivolta a punta San Vigilio, uno dei luoghi più belli e ammirati della riviera benacense. «Il piano regolatore», spiega il rappresentante del Timone, «in quella zona prevedeva una stagionalità nella collocazione di strutture come punti di ristoro, chioschi, stazioni di pronto soccorso. Con la nuova variante questo non c’è più, così come è scomparso il divieto di realizzare basamenti fissi in calcestruzzo. Per quanto riguarda i servizi, prima si prevedeva che non dovessero superare i cinquanta metri quadrati, adesso invece si dice che non possono essere inferiori a trenta metri, senza fissare un limite superiore. Per i parcheggi non c’è più l’indicazione di quella rotazione biennale che doveva consentire di ricreare l’inerbimento. Ora», prosegue Zermini, «si parla solo di una rotazione agronomica, senza specificare ogni quanto debba effettuarsi. Senza contare che la rotazione pare inapplicabile su una zona che è quasi tutta a oliveto. In più, adesso si prevede che ogni parcheggio sia dotato di servizi igienici collegati con gli scarichi fognari, il che consente evidentemente di realizzare opere che rimarranno fisse in eterno, sempre fatta salva la buona volontà degli interessati». «Per quanto riguarda i parcheggi», replica però il sindaco Bendinelli, «crediamo sia giusto dotarli di biglietterie e toilette, per evitare che si stacchino i biglietti su un tavolino coperto da un ombrellone dei gelati e che per i servizi si usi qualche albero. Quanto all’aumento di cubatura, questo è relativo ai servizi interrati, e quindi privi di impatto ambientale. Siamo straconvinti che lo sviluppo del nostro territorio e della nostra economia non possano prescindere dalla salvaguardia ambientale». Ma Zermini contrattacca. «La mia preoccupazione», dice il capogruppo di minoranza, «è che a forza di adottare varianti parziali, come questa relativa alle spiagge, si vadano a stravolgere le linee generali del piano regolatore, il che sarebbe contrario ai più elementari principi di pianificazione territoriale».

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