lunedì, Dicembre 23, 2024
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Gli organizzatori raccoglieranno fondi per le missioni in Brasile

Il presepe di Campoverde farà il bis con l’Epifania

Dopo l’affollata e riuscita rappresentazione della sera di Natale, il presepio vivente di Campoverde di Salò ritorna domani dalle 17.30 alle 19.30. La quinta edizione è stata allestita nell’antico rione della cittadina del golfo. Un rione caratteristico che presta i suoi cortili per dare vita ad un percorso che accompagna nella vita dei tutti i giorni, retaggio della cultura e della tradizione contadina, fino alla capanna dove Gesù bambino, come da tradizione, attende i Magi, unici personaggi assenti nella fredda serata di Natale. La caratterizzazione di questa rappresentazione è unica, tanto che la fama del presepio di Campoverde, pur in assenza di promozioni specifiche, ha varcato i confini del Garda. Nella serata di Natale neppure il freddo pungente ha ridotto la partecipazione della folla di visitatori, guidati dai ceri che segnano la strada, mentre sacchi di juta affievoliscono la luce dei lampioni e i fuochi accesi dai figuranti in ogni cortile rendono unica l’atmosfera. Il presepio propone scorci di vita lavorativa, con la riproposta di attività tipiche. Sicuramente la palma della storicità va alle lavandaie – la prima delle stazioni dell’articolato percorso – che nel gelo natalizio hanno «lavato» la biancheria nelle vasche di acqua corrente. All’organizzazione del presepio concorrono gli abitanti del rione, coordinati da un gruppo di cinque persone con le quali collabora la parrocchia locale. Il parroco don Armando Caldana, a Campoverde da pochi mesi, sottolinea l’impegno che contraddistingue i parrocchiani: «Organizzare una manifestazione di questo tipo non è semplice – spiega don Caldana -. I parrocchiani fanno tutto da soli: dall’organizzazione delle varie stazioni alla realizzazione dei costumi, alla messa in funzione degli antichi attrezzi d’artigianato». Un lavoro lungo mesi, finalizzato in due sole uscite, a Natale e all’Epifania: «I primi lavori – continua il parroco – sono la realizzazione delle balle di paglia, a fine estate, poi si continua fino a novembre quando le riunioni del comitato degli organizzatori si intensificano. Fanno tutto da soli e probabilmente, quando iniziarono nel 1997, nessuno di loro pensava che questa idea potesse crescere fino a questo punto e venisse accolta con favore da tantissima gente». Una tradizione che non è fine a sé stessa: «L’anno scorso – aggiunge don Caldana – il presepio è stato visitato da suor Katty Folli, religiosa delle Suore Poverelle, originaria di Campoverde, missionaria in Brasile. Per lei, anche attraverso il presepio, sono stati raccolti aiuti per la missione, come faremo quest’anno». La visita del presepio di Campoverde è libera, ma , alla fine del percorso, nel punto di ristoro contraddistinto dall’aroma del vin brulè, si possono fare offerte.

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