domenica, Febbraio 23, 2025
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Madonna del Frassino

Il santuario salvato dal popolo nelle ore dalla Liberazione

Le guerre, a qualunque latitudine, hanno la prerogativa di non risparmiare niente e nessuno. Attraversare 500 anni di storia ha significato, per il santuario della Madonna del Frassino, superare concreti pericoli di distruzione: i più importanti, almeno per potenza devastante, sono stati i più recenti.L’ultimo, quello dell’aprile 1945. Racconta la “Cronaca del convento dei Frati Minori del Frassino” che nel tardo pomeriggio del 24 aprile l’allora padre guardiano, fra Timoteo Bertinato, «informato che sovrastava la minaccia dello scoppio dei forti (utilizzati dai tedeschi come deposito munizioni), si reca presso le autorità Germaniche e perora la causa del Santuario e della popolazione. Avvalorata la sua preghiera dalle autorità civili, riceve assicurazione dal comando tedesco che, qualora giunga ad esso l’ordine di far saltare i forti, gliene daranno tempestivamente informazione, in modo che chiamata la popolazione al suono delle campane, questa si presti per far sgomberare i forti dalla polvere e munizioni e così il brillamento dei medesimi non provochi gravi danni». Alle 18 del 25 aprile fra Timoteo fece suonare le campane: popolo e religiosi svuotarono i forti di tutto l’esplosivo. Alle 23 le campane avvisarono che bisognava rifugiarsi nelle case. Le detonazioni iniziarono mezz’ora dopo la mezzanotte e «lo scoppio delle munizioni, fatte all’aperto salvano Peschiera, il Frassino e le case».

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