ALTOGARDA.- Malvista dall’ingegner Tiso, poco gradita dalla giunta provinciale, data quasi per spacciata dalle amministrazioni della Busa, quella del tunnel lungo, quale ipotesi di collegamento tra Riva e Rovereto, pareva destinata ad una perentoria “archiviazione”. In questi giorni, però, un fronte guidato dal Comune di Arco sta lavorando per riportarla in auge.Il tunnel “corto” rimane attualmente la soluzione preferita dalla Provincia, soprattutto dall’ingegner Claudio Tiso, supervisore dell’opera in questione. Ma se fino a poco tempo fa tale ipotesi sembrava quella più probabile ora tutto si fa molto più incerto. A rimescolare le carte in tavola è soprattutto l’amministrazione comunale di Arco che dopo un’attenta valutazione delle quattro opzioni fornite qualche settimana fa dal presidente Dellai, e in seguito ad una riunione tra le forze che compongono la coalizione di maggioranza, ha deciso di “sposare” in pieno l’opzione che prevede la costruzione del tunnel lungo. Considerato maggiormente risolutivo ma anche meno impattante dal punto di vista ambientale, almeno stando alle valutazioni fornite dal Via (e pubblicate sulle pagine di questo giornale). Forti proprio di tali considerazioni gli amministratori arcensi hanno perorato la causa del tunnel lungo durante l’incontro che si è svolto venerdì scorso tra le municipalità di Arco, Riva e Nago Torbole. I tre sindaci si sono lasciati con la promessa di rivedersi entro una settimana (ed infatti torneranno a riunirsi questo venerdì); nel frattempo ognuno avrebbe “sondato” il terreno con le rispettive coalizioni di governo. E ad aprire le danze sono stati, lunedì sera, gli arcensi (che si sono espressi sostanzialmente a favore dell’ipotesi più lunga) mentre tra oggi e domani toccherà a Cesare Malossini e Giuseppe Parolari raggruppare le truppe. «Noi, come coalizione di maggioranza, ci troveremo molto probabilmente giovedì sera – commenta il vicesindaco rivano Pietro Matteotti – stiamo valutando la situazione, i pro e i contro di ognuna delle proposte presentateci da Dellai. Una nostra posizione in merito non c’è ancora, almeno non ufficialmente, anche perchè poi occorre avere i voti per andare a difenderla in consiglio. Comunque l’intenzione è quella di arrivare a produrre una strategia comune con le altre amministrazioni interessate». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il primo cittadino di Nago Torbole. «Sarebbe importante arrivare ad una posizione unitaria – commenta Parolari – ma quello che a noi sta più a cuore è la fattibilità dell’opera. Perchè così non si può più andare avanti. Certo è che lo studio d’impatto ambientale ha tolto molti dei nostri dubbi inerenti alla soluzione “lunga” e se tempo fa era quella “corta” a cui si puntava maggiormente ora quella “lunga” si è notevolmente rivalutata. La differenza di costi, che tra l’altro non è così enorme, non deve essere assolutamente una discriminante. Sono altri gli aspetti da tenere in considerazione». A dar man forte alla giunta arcense, in questa campagna in favore del tunnel lungo (o di base) si schiera anche il comitato Vi.Va.Bas.
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Arco «spinge». Ma anche Riva e Torbole lo vedono bene
Il tunnel lungo guadagna punti
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