venerdì, Novembre 22, 2024
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Il Parco non si fa. L’opposizione al contrattacco

«Il verde va tutelato»

I gruppi che sostengono la lista Vivi Lonato, Democratici di sinistra, Margherita e associazione «Nuovo Lonato Ambiente» esprimono forte preoccupazione per il mancato inserimento nel Prg del parco di interesse sovraccomunale che comprende la zona collinare tra le frazioni di Sedena, Barcuzzi e Maguzzano. «Occorre comprendere se l’amministrazione guidata da Mario Bocchio intende proseguire sulla via già tracciata della tutela di quella parte del territorio comunale inevitabilmente esposta per la sua bellezza a forti pressioni edificatorie residenziali. Ma le affermazioni del sindaco e dell’assessore all’Urbanistica Roberto Tardani, che abbiamo potuto udire prima in campagna elettorale e poi sulla stampa, sembrano essere in palese contrasto: da un lato dichiarano di voler tutelare e proteggere il territorio; dall’altro non si capisce con quali strumenti urbanistici intendano farlo». E ancora: «La proposta del Parco voluta da «Vivi Lonato» è in effetti una delle possibilità; se i nuovi amministratori non la gradiscono o la ritengono inadeguata possono cancellarla, ma devono proporre altre soluzioni che non siano semplicistiche affermazioni. Bocchio ha affermato che Maguzzano è già tutelato, ma noi sappiamo che la verità è ben diversa: la sola abbazia ha un forte vincolo di tutela, mentre questo vincolo non esiste su tutto il territorio limitrofo». Secondo «Vivi Lonato» che è all’opposizione con quattro consiglieri e fra questi l’ex sindaco Morando Perini, l’idea di concertare con la Provincia la costituzione del Parco è ancora oggi la sola soluzione valida: «Le affermazioni di Bocchi e Tardani secondo i quali l’eliminazione della previsione del Parco è conseguenza della mancanza della documentazione necessaria per ottenere l’approvazione della Provincia, è pretestuosa; è certo che l’amministrazione che li ha preceduti non ha potuto completare l’iter attuativo previsto dalla legge, ma la nuova amministrazione avrebbe dovuto, e potrebbe farlo ancora oggi, attivarsi affinché questo processo giunga a conclusione». «Temiamo invece che la decisione di cancellare la previsione del Parco sia dettata da una precisa volontà politica che non si ha il coraggio di affermare apertamente, nella speranza che la cittadinanza non comprenda appieno la portata di una simile scelta. Non vogliamo fare il processo alle intenzioni, ma è ormai evidente che chi amministra non ha né compreso, né ha a cuore la reale tutela di luoghi di unica bellezza come quelli di Maguzzano». Mentre infiamma la polemica politica, la commissione urbanistica ha avviato l’esame delle circa 400 osservazioni presentate dai cittadini al nuovo Prg.

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