Il gufo reale è il più grande predatore notturno d’Europa. E ieri l’altro uno di questi uccelli è stato salvato da una donna di San Polo che da Gargnano stava rientrando in città. Ha recuperato il gufo in una galleria e lo ha portato, arrivata a casa (abita in via Fiorentini), in Questura. Qui gli agenti lo hanno curato e gli hanno dato da bere per tutta la notte; il mattino dopo lo hanno affidato alla polizia provinciale che, a sua volta, lo ha inviato al centro di Val Predina, nella Bergamasca, vera «clinica» per gli animali selvatici feriti. Il gufo reale – questo è un maschio – è una specie particolarmente protetta e diffusa in zone di dirupi come il versante nord del lago di Garda. Lungo circa 80 centimetri, arriva a aperture alari di 170 centimetri. Nel centro di Val Predina oggi l’uccello verrà sottoposto a radiografie per capire se ha riportato delle fratture. Al tatto – spiega il direttore Ezio Mauri – non sembra tuttavia che ve ne siano. L’animale è però sotto schoc e il tempo passato all’interno della galleria ha provocato forse anche un’intossicazione. La donna lo ha trovato sulla strada. L’ipotesi più probabile è che sia caduto dopo avere sbattuto contro un veicolo oppure sulle pareti della galleria. Le verifiche odierne servono anche a stabilire se in precedenza era stato colpito da pallini.
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Gufo reale in galleria Salvato da una donna e accudito in Questura