domenica, Dicembre 22, 2024
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Garda e Valsabbia chiedono il metrobus Provincia d’accordo

Illustrato a Salò il Piano territoriale

C’era una volta il tram. Il primo tronco della linea Brescia-Salò entrò in servizio nel 1881, l’ultima corsa venne effettuata il 9 luglio 1954. Ora, a distanza di mezzo secolo, si è tornati a parlare di una nuova linea tra Brescia e il lago di Garda. L’altra sera, nel Palazzo municipale di Salò, il presidente della Comunità montana parco Alto Garda, Bruno Faustini, tra l’altro capogruppo di Forza Italia in comune, ha infatti chiesto all’assessore provinciale Mariastella Gelmini di inserire nel progetto definitivo di Piano territoriale il collegamento della metropolitana fino a Tormini. Gianantonio Girelli, il presidente della Comunità montana della Valle Sabbia, si è associato, sottolineando la grave carenze di infrastrutture. L’assessore Gelmini ha detto di condividere le necessità di un metrò che si estenda ben oltre i confini della città: deve raggiungere la periferia, così da disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati e ridurre l’impatto ambientale. Al centro dell’incontro c’è stato il Piano territoriale, presentato a sindaci e amministratori della zona. «La stesura completa del Piano – ha spiegato Girelli – programmerà l’assetto urbanistico della nostra provincia nei prossimi dieci anni, con la speranza di costituire un valido strumento per le scelte pianificatorie degli enti locali». L’assessore Gelmini: «La concentrazione dei servizi in città e la costante crescita demografica ed economica delle parti restanti comportano uno squilibrio che ha le maggiori ripercussioni sul sistema infrastrutturale della mobilità. Per migliorare la situazione occorre decentrare i servizi, migliorando la qualità della vita di tutti, sia in provincia che in città». La riuscita del Piano territoriale, secondo l’assessore, «dipenderà in gran parte dalla misura in cui i suoi contenuti verranno condivisi e approfonditi su scala comunale. Il piano, una volta approvato, permetterà di ridurre i tempi di approvazione dei piani regolatori; ogni amministrazione comunale si approverà il proprio strumento urbanistico, in piena coerenza con la devoluzione delle competenze agli enti locali, previa verifica da parte della Provincia della coerenza con il Piano territoriale». Obiettivi strategici di questo Piano: la conservazione dell’identità ambientale, la valorizzazione del paesaggio rurale e la costruzione di una rete ecologica che ostacoli il processo di impoverimento del patrimonio naturalistico. Il consumo di suoli verrà ridotto del 45%.

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