«Abbiamo interventi avviati, altri in via di completamento, non siamo andati all’assemblea di Padenghe perché alcuni sindaci erano impegnati per le elezioni: il sindaco Pienazza era già stato preavvisato, ma hanno voluto inscenare un can can». Non si è fatta attendere la replica di Diego Ardigò, presidente della spa Garda Uno, alle pepate accuse di «immobilismo e di scarso rispetto verso le istituzioni e i cittadini-utenti», lanciate martedì scorso a Desenzano dai sindaci del centrosinistra (Desenzano, Lonato, Tignale, Roè Volciano, San Felice del Benaco, ecc.). «Vorrei sottolineare che quei sindaci che scagliano critiche a destra e a manca sono quelli che hanno dei debiti ingenti verso la nostra società: si parla di milioni di euro, non di spiccioli. La verità è che vorrebbero essere nominati – tuona Ardigò – presidente o vicepresidente, insomma piazzarsi loro ai posti di comando». I sindaci, però, sostengono che la società è praticamente immobile, paralizzata, i lavori non partono, manca una strategia complessiva di interventi: cosa risponde? «Rispondo che non è vero. Ci sono vari interventi, tutti notevoli. Il collettore fognario di Tignale per esempio consentirà l’eliminazione di tutti i depuratori della località. I suoi liquami verranno convogliati, con una tubatura posata sotto il lago, fino al depuratore di Peschiera: la spesa è di circa 2,4 milioni di euro, finanziati da Regione e Provincia. A Toscolano sono stati appaltati i lavori delle fognature e completato il gasdotto di Tremosine per un impegno di spesa di 1,5 milioni di euro. La scorsa estate abbiamo fronteggiato l’emergenza-acqua a Gardone, Gargnano e Tremosine, infine i problemi della stazione di pompaggio di Desenzano. Ma cosa possono criticare in appena un anno di esistenza della società?». Presidente, l’altra accusa che viene rivolta ai vertici societari è quella di aver disertato in blocco (tranne ovviamente i rappresentanti del centrosinistra) l’assemblea convocata per approvare il bilancio e discutere il nuovo assetto del consiglio d’amministrazione. «Non siamo andati all’assemblea perché alcuni amministratori avevano preannunciato la loro assenza a causa di impegni inderogabili in campagna elettorale. Il sindaco di Desenzano, Pienazza, anzi era stato informato di questa possibilità, ma non è servito a nulla. La prossima assemblea, comunque, è stata ora fissata in seconda convocazione il 18 maggio, quella del 10 scorso era praticamente inutile perché non erano pronti alcuni dettagli». Torna il sereno, dunque, sul Garda Uno? Difficile azzardare pronostici oggi. Certo è che le amministrazioni uliviste non intendono mollare, tanto che alle dimissioni dei loro rappresentanti sicuramente faranno seguito, nella prossima assemblea di Padenghe, quelle loro. A meno che si vada ad un accordo sul ridimensionamento dell’attuale cda.
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Ardigò: «Le fogne di Tignale fino a Peschiera, gas a Tremosine, acqua dove serve». L’ultima assemblea è andata deserta - secondo la maggioranza - per impegni elettorali di molti sindaci. «Ingiustificato can can»