lunedì, Dicembre 23, 2024
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Un manufatto, appartenente all’età del bronzo che ha sfidato i secoli, in mostra a Polpenazze dal 14 al 22 novembre con il seguente orario: feriali e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30

Importante ritrovamento al Lago Lucone: la Vasca lignea

 Sono ormai quattro le campagne annuali di scavo archeologico effettuate presso la conca dell’ ex lago Lucone di Polpenazze, la prima del progetto biennale di ricerche e valorizzazione della zona palafitticola con il determinante patrocinio dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, unico nel suo genere in ambito provinciale. I risultati confermano per l’ennesima volta l’eccezionale interesse scientifico scaturiti dallo studio in corso dopo che altri ben più blasonati e propagandati siti gardesani non hanno ottenuto il prescritto benestare del Ministero competente. Si rammenta, in sintesi, che il villaggio palafitticolo in corso di scavo (uno dei 5 villaggi esistenti nella conca del Lucone) è stato impiantato nel 2033 a. C., ristrutturato dopo un incendio nel 1979 a. C. (date dendrocronologiche) e poi durato per un periodo di almeno ulteriori due secoli. La campagna di scavo, durata ben quattro mesi effettivi grazie alle ottime condizioni del tempo, da giugno ad ottobre, come per il passato è stata effettuata sotto la direzione scientifica dell’archeologo professionista nonché direttore del Civico Museo di Gavardo dotto Marco Baioni, coadiuvato dal gruppo operativo dell’ Associazione mussale e con la partecipazione di una decina di studenti e specializzandi universitari delle più importanti facoltà italiane. A supporto di tali operazioni si è registrata l’apprezzata collaborazione di vari appassionati locali, soprattutto di Polpenazze. L’amministrazione comunale di Polpenazze, oltre ad aver acquisito il mappale sul quale insiste il cantiere tutt’ora aperto, ha messo a disposizione dei ricercatori una nuova e capiente struttura coperta che ha permesso di effettuare sul posto tutte le fasi di un moderno e complesso scavo archeologico: dal lavaggio dei reperti alla loro registrazione e classificazione preliminare, dalla documentazione fotografica zenitale di ogni singolo settore alla acquisizione informatica ed immediata restituzione dei dati strati grafici e di posizionamento di ogni singolo oggetto degno di segnalazione. Tutto questo ha consentito di ottenere una situazione di permanente “scavo aperto” nel quale operare in ogni momento dell’anno. Lo scavo 2009 ha visto ampliarsi l’area di ricognizione di ulteriori mq 100 circa registrando sostanzialmente la stessa sequenza stratigrafica già emersa l’anno prima, agganciata alle evidenze già note del saggio 1986. Le testimonianze archeologiche più eclatanti sono state segnalate ai margini di alcuni grandi cumuli – le cui dinamiche di formazione sono ancora da meglio precisare – costituiti essenzialmente da resti di fuochi scaricati direttamente nella sotto stante acqua stagnante assieme ad abbondanti testimonianze dell’attività domestica giornaliera. In bronzo sono stati rinvenuti una ascia di modulo medio grande, alcuni pugnaletti di bronzo, uno dei quali conserva ancora – eccezionalmente – l’immanicatura di legno, lesine, borchette da ornamento, diversi elementi di collana infayence (vetro preistorico), osso, marmo, canini di volpe, lupo e orso bruno, in selce diverse punte di freccia per la caccia, lame e utensili diversi per la rifinitura di oggetti. I contenitori in ceramica ammontano a qualche quintale, tra i quali alcuni interi o ricostruibili: fra questi un magnifico vaso doppio (a due bocche) con interessante decorazione incisa a zig-zag, un “unicum” nel contesto delle ricerche preistoriche europee e questo ne accresce l’intrinseca estrema importanza scientifica. Sono tutti risultati questi che, sommando si a quelli già acquisiti nelle campagne di scavo precedenti, concorrono a rafforzare il riconoscimento di estremo interesse dell’ area dell’ ex lago Lucone, confermato dalla prestigiosa proposta di candidatura del sito come patrimonio mondiale sotto la tutela dell’UNESCO da parte della apposita commissione internazionale di esperti. Proprio per questo l’Amministrazione Comunale di Polpenazze ha dato il via al “Progetto di valorizzazione area archeologica Lucone D” che ha, come ambizioso obiettivo finale, quello della creazione di un parco-museo aperto, visitabile anche durante i lavori di ricerca, a disposizione di chi vuol indagare più a fondo sulle nostre più antiche e profonde radici culturali. 

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