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Nel salone della Domus è stato presentato il progetto «Navigando nel grande mare della solidarietà». Oltre duemila pazienti con problemi psichiatrici curati sul Garda

In barca si libera la mente

«Sono 2.165 i pazienti con problemi psichiatrici che abbiamo seguito nel 2004 – spiega il dr. Gianluigi Nobili, primario dell’azienda ospedaliera di Desenzano -. Il numero continua a crescere. Cinque anni fa erano infatti 1.500. L’area sulla quale operiamo va da Limone a Sirmione (l’intera sponda bresciana del lago di Garda) e da Bagolino a Serle (la Valle Sabbia), con una popolazione di 169 mila residenti, in base ai dati del censimento 2001. La media è di 14,76 pazienti con problemi psichiatrici ogni mille abitanti, leggermente superiore alla media regionale (13,7). Dopo il terremoto del 24 novembre 2004 il reparto è stato trasferito dall’ospedale di Salò a quello di Gavardo. Disponiamo di ambulatori a Gargnano, Vestone, Gavardo, Prevalle, Manerba e Desenzano. Il 20% dei nostri pazienti è affetto da schizofrenia, che colpisce soprattutto i giovani, ed evolve verso la perdita di tutte le capacità relazionali. I primi sintomi? Difficoltà di concentrarsi, depressione, ansia, irritabilità. Il soggetto diventa sospettoso, aggressivo e permaloso». Ieri mattina, nel salone della Domus di Salò, si è tenuto il convegno «Navigando nel grande mare della solidarietà». Sono stati presentati i progetti legati alla disabilità mentale del Garda e del lago d’Iseo, e quello sulla responsabilità d’impresa. Avrebbe dovuto esserci anche Roberto Maroni, ministro del Welfare, inutilmente atteso da un gruppo di carabinieri (e la loro motovedetta scorazzava tra le onde del golfo, nel timore di attentati). Dopo il saluto di Alessandro Sala, assessore della Provincia («dobbiamo mettere una parte delle nostre energie a disposizione di chi ha bisogno, per regalare un sorriso»), Attilio Maroni, presidente della Canottieri, la società locale («il nostro modo di intendere lo sport non è di lanciare petardi dalla curva, ma impegnarci nella quotidianità, mostrando sensibilità nei confronti di quanti sono meno fortunati»), Lorenzo Rizzardi, del Circolo vela di Gargnano («vogliamo costruire porti accessibili a tutti»), e di altre autorità, è stato presentata l’esperienza di «Hyak». «Il nome – ha spiegato Nobili – è quello della barca su cui Jack Nicholson, il protagonista del film «Qualcuno volò sul nido del cuculo» di Milos Forman, portò un gruppo di pazienti. Una gita sul mare davanti al manicomio, scappando dalla custodia dell’infermiera-aguzzina. Hyak come metafora della ricerca della libertà. La malattia mentale presenta una fase acuta, che richiede il ricovero. Poi c’è la fase della riabilitazione in strutture residenziali. I Cps, Centri di prevenzione sociale, si occupano invece del reinserimento. Col nostro progetto puntiamo sui più gravi. Gente che soffre di allucinazioni (uno dice di incontrare il presidente Usa George Bush, l’altro di avere parlato in dialetto bresciano con Seedorf, il giocatore del Milan) e deliri». «Noi insegniamo loro ad andare in barca – interviene Bernardo Olivetti -. Qualche lezione teorica e poi via, nel golfo, fino all’isola Borghese. Imparano a tenere il timone, a virare, a fare gruppo. Quest’anno sarà il quinto. Inizieremo il 27 aprile, con una decina di iscritti. Stavolta la Canottieri, che ringraziamo per l’appoggio, fornirà dei Laser. La Nautica di Moniga ci ha regalato una barca usata, che contiamo di rimettere in sesto». Marco Ambrogio spiegato che molti hanno tratto enormi vantaggi. «La vela è un mezzo salutare – garantisce lo psicoterapueta -. Abbiamo registrato notevoli miglioramenti per quanto riguarda la capacità di rapportarsi agli altri, controllare l’emotività, comunicare, eccetera». Un progetto simile partirà tra maggio e luglio anche a Iseo, grazie all’Associazione nautica sebina. Lo hanno assicurato Luca Porro, insegnante, e Raffaele Ravaglia, istruttore. Alla fine della mattinata si è parlato di +39, che sta preparando le regate di coppa America, delle linee della responsabilità di impresa e del codice etico che allenatori, atleti e medici devono rispettare. Oggi, a Bogliaco di Gargnano, sarà presentato il Martin 16, la nuova imbarcazione a bulbo per disabili che diventerà classe olimpica dalle Paraolimpiadi di Pechino 2008. A tenere a battesimo lo scafo saranno i milanesi Fabrizio Olmi, già azzurro ad Atene con il singolo del 2.4, e il suo allenatore Carlo Annoni. Alle 11, tempo permettendo, si svolgerà la regata «Porta in barca un amico», con la partecipazione di varie associazioni: Eos, Ben Leva, Anffas, e così via. Alle 20.30 conclusione con «Navigando in musical», al teatro dell’oratorio di Maderno. I ragazzi del gruppo «I figli di Manuel» proporranno «Mary Poppins».

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