Ecco una bella pedalata in mountain bike alle falde del Monte Baldo, lungo stradine sterrate, sentieri, boschi e più comode strade asfaltate.Si parte dai pressi del Rifugio Novezzina dove si trova un Orto Botanico che val la pena visitare. Salendo da Ferrara Monte Baldo si parcheggia nei pressi di una stradina sterrata che si diparte a destra, appena prima di arrivare al Rifugio.Si pedala circondati da splendidi faggi sino alla selletta del Fontanino della Tesa. Si lascia a destra la stradina che porta alla cascina Gambona e si prosegue dapprima in leggera discesa per poi risalire ad un’altra selletta poco discosta dalla Cascina Prazagano.Sopra i multicolorati boschi si ergono le scogliere rocciose del Monte Paloni e della Punta di Redutto: davanti a noi è visibile il Passo del Cerbiolo, che si raggiunge prendendo la stradina di destra con una nuova discesa seguita da una breve anche se ripida risalita. Alla nostra destra si erge l’erboso Monte Cerbiolo: chi ha energie sufficienti potrebbe abbandonare qui la bicicletta e salire per prati ed affioramenti rocciosi sino alla panoramica sommità, da dove si domina la Valle dell’Adige e lo sguardo corre dai Lessini alla Pianura Veneta, dal Carega all’Adamello. Lassù, dove un tempo correva il confine tra il Regno Lombardo-Veneto ed il Tirolo, si trovano anche resti di trincee della Prima Guerra Mondiale del 1915-’18.Dal passo del Cerbiolo si lascia a destra una stradina per continuare su un sentiero a mezzacosta (da qui alla Malga Acquanera molti tratti piuttosto impervi sono da effettuarsi a piedi). Il sentiero passa sopra Malga Fassole e prosegue con numerosi saliscendi lungo i freschi boschi del versante settentrionale della Punta delle Redutte.Si arriva così al fondo di una valletta, la si attraversa, si supera una seconda valletta e si esce dal bosco. Al successivo bivio si tiene la destra raggiungendo località Acquenere ed un altro bivio. Si lascia a sinistra una freccia per il Monte Telegrafo, si arriva ad una presa d’acqua e quindi ad una stradina. Seguendola a destra si scenderebbe ad Avio; a sinistra una comoda stradina erbosa conduce alla Malga Aquenere. Si passa accanto alla costruzione entrando poco dopo in una spettacolosa faggeta ed arrivando quindi a Malga Artiloncino. S’attraversa un recinto e si punta ad un largo dosso tondeggiante, dov’ è ospitata la Malga Artilone.Lasciata la malga a destra, dopo pochi metri ci si trova sulla strada Generale Graziani: da qui chi fosse già stanco può tornare direttamente al rifugio Novezzina. E’ tuttavia piacevole decidere di pedalare sino al Rifugio Graziani sempre su strada asfaltata: si prende allora a destra, si passa accanto agli impianti sciistici e si scende velocemente al Cavallo di Novezza.Da qui una salita a mezzacosta lungo i fianchi meridionali del Monte Altissimo di Nago conduce alla Bocca del Creer, accanto alla quale sorge l’edificio del Rifugio Graziani. Molti da qui decidono di arrivare in bici sino al Rifugio Damiano Chiesa, ma questa salita la descriveremo un’altra volta.Si torna alla Bocca di Navene, si risale sino ai pressi della Malga Artilone, si continua a salire sino a circa quota 1625 e poi si scende prima al Cavallo di Novezza e poi al Rifugio Novezzina.———-Itinerario: pressi del rif. Novezzina 1230m circa; Fontanino della Tesa 1215m (km 1,3); Passo del Cerbiolo 1370m (km 5); Malga Aquenere 1382m (km 7,7); Malga Artiloncino 1437m (km 8,8); Malga Artilone 1538m (km 9,5); Bocca di Navene 1425m (km 17 km); Rifugio Graziani 1620m (km 19,7); Bocca di Navene; pressi di Malga Artilone km 30); Cavallo di Novezza 1433m (km 33,5); pressi del Rif. Novezzina km 36,2.Carte Topografiche: IGM in scala 1:25.000 «Monte Baldo» e «Monte Altissimo di Nago»; IGM 1:50.000 «Malcesine». Carta “Monte Baldo” 1:25.000 dei gruppi alpinistici veronesi.Notizie utili. Dislivello: 900 metri circa compresi i saliscendi. Segnalazioni biancorosse e frecce.Il rifugio Novezzina, aperto il fine settimana ha 35 posti. Tel. 045/6247162 o 045/6247065. Informazioni allo 045-8004592.
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Dal rifugio Novezzina tra splendide faggete sino al rifugio Graziani. Fino ai fianchi meridionali del M.te Altissimo