Sono passati trent’anni: alla Pasqua 1976, per la prima volta, alla messa solenne di Resurrezione, si presentò nella chiesa parrocchiale, la Schola Cantorum diretta da Giuseppe Castellani. Oggi il coro festeggia a Roma, in San Pietro, dove alle 12,15 canta durante una solenne celebrazione liturgica, accompagnato all’organo da Corrado Sala. Ci sarà anche il parroco don Achille Bocci. Trent’anni fa fu Giuseppe Castellani, allora vicesindaco, a volere il coro, per animare le messe nella parrocchiale dedicata ai santi Zeno e Martino. Una scommessa sostenuta dal parroco dell’epoca, don Giuseppe Boaretto, divenuto poi monsignore a Lonato. «Eravamo una ventina fra maschi e femmine», spiega Castellani, «e dopo mesi di prove in chiesa e al centro giovanile ci siamo decisi a debuttare alla messa solenne delle 11. Mi tremavano le gambe e a stento riuscivo a dirigere, ma ricevemmo complimenti». Da allora Castellani è sempre stato maetsro. «Un onere ma anche un onore», dice, «e francamente non ho sentito passare il tempo. Sono orgoglioso di aver continuato questa attività del tutto gratuita e volontaria». «Senza il maestro Castellani la Schola Cantorum non esisterebbe», dichiara la responsabile delle relazioni esterne del coro, Maria Fiorella Azzali, «perché è lui che trascina tutti noi a cantare e a persistere nel nostro impegno. Vicino a lui si sono passati tanti amici coristi. Oggi siamo una trentina. Castellani non ha mai chiuso la porta a nessuno, nemmeno agli stonati. Grazie a questa sua apertura il coro si è rinnovato ed è cresciuto. E di tutto ciò siamo a lui grati. Castellani è la Schola Cantorum di Lazise. Non vi è ombra di dubbio».
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Si celebrano a San Pietro i 30 anni del complesso diretto da Castellani