A Gardone Riviera è in vendita l’ex ambasciata giapponese. Si tratta di Villa Ruhland, situata tra la strada Gardesana e il lago, a pochi metri dalla torre S. Marco. Tra l’ottobre ’43 e l’aprile ’45, nel periodo della Rsi di Benito Mussolini, venne requisita e utilizzata dall’ambasciatore Sciurukuro Hidaka e dalla delegazione nipponica. Ruhland significa «terra di pace», dal tedesco Ruhe e Land. Un centinaio di anni fa la villa fu acquistata dai Langensiepen. La famiglia di facoltosi industriali metalmeccanici (così ritengono alcuni ricercatori, altri invece non concordano) era proprietaria di 70mila metri quadrati di vivai a Gavardo e a Gardone Riviera, che consentiva loro di esportare in Germania e Austria, via terra e via lago, piante mediterranee ed esotiche, acclimatate sulle rive del Garda. Attorno alla loro casa di Gardone Riviera disponevano di una vasta tenuta, originariamente oliveto, che si estendeva dalla spiaggia fino in prossimità della chiesa parrocchiale della parte alta del paese. Tra gli altri frequentavano lo scrittore Paul Heyse, premio Nobel per la Letteratura nel 1910, che abitava a Villa Annina, poi Fritsche, ora Itolanda. Accanto a Villa Ruhland, già esistente, all’inizio del secolo i Langensiepen fecero costruire per il figlio la darsena (serviva per il ricovero del motoscafo) e la torre, utilizzata come seconda abitazione. Poi incaricarono l’architetto Shafer di progettare Villa Alba e, a tale proposito, lo inviarono in Grecia affinchè traesse ispirazione dal Partenone e dai monumenti classici. Villa Alba (a due piani, con un giardino d’inverno coperto da un lucernario a capanna in vetro, adornata da una scalinata d’accesso e dalla fontana) sorse così, mescolando le suggestioni di viaggio di un industriale tedesco, il gusto per gli alberi, e la tecnica del cemento armato, che allora muoveva i primi passi, utilizzata per creare colonne, cariatidi, frontoni, cornici. Con la scoppio della prima guerra mondiale, le speranze di ospitare l’Imperatrice caddero. Nel 1918 le proprietà dei Langensiepen furono requisite, e Villa Ruhland destinata all’alloggio di famiglie di profughi di Limone, il cui territorio in precedenza faceva parte dell’Impero austriaco. Successivamente il complesso venne smembrato. Villa Alba fu acquistata dalla Saffa, l’impresa produttrice di fiammiferi, che nel Sessanta la vendette al comune per una quarantina di milioni (molti operatori turistici firmarono le cambiali, garantendo il pagamento). Gabriele D’Annunzio rilevò la torre, la chiamò «San Marco» e la restaurò in stile medievale. Poi collocò nella darsena uno dei tre Mas, Motoscafo anti sommergibile, coi quali aveva effettuato un’incursione vicino a Fiume, denominata la «Beffa di Buccari» (penetrò per 90 miglia nelle acque territoriali degli austriaci, senza che questi lo avvistassero). E trasformò la sigla Mas, in «Memento audere semper», «Ricordati di osare sempre», un motto adesso usato dalla squadra di braccio di ferro. Ora la torre è del Vittoriale, che l’ha affittata alla srl Suer di Giuseppe Tosetti. Il ristoratore della vicina Villa Fiordaliso l’ha trasformata in piano bar e gelateria. Non sono mancate le polemiche, con denunce alla Magistratura. C’è infatti chi sostiene che si tratta di un immobile di particolare interesse storico-architettonico e, di conseguenza, non dovrebbe avere una destinazione privatistica. Negli anni Venti il conte milanese Emilio Turati, appassionato di studi naturalistici (la famiglia lasciò al Museo civico del capoluogo lombardo una collezione di migliaia di uccelli impagliati), comperò invece Villa Ruhland. Che, ai tempi della Rsi, venne utilizzata come ambasciata dai giapponesi. Al termine della guerra, tornò in possesso dei Turati. Articolata su tre livelli, vanta ambienti assai ricercati, come i tre locali del piano terra, col soffitto a volta, ridipinti secondo i colori e le decorazioni tipiche del Seicento. La sala gialla è dedicata alla musica, poi la rossa, col grande camino, e quella da pranzo. La parte più nobile è al piano superiore, col balcone, la balaustra e il loggiato. Ancora più sopra, l’appartamento mansardato. Estesa su un’area di 3.000 metri quadri, con giardino e parco secolare, la proprietà comprende una deliziosa dependance (1.200 mq. di superficie coperta). Dopo avere ceduto a un tedesco una parte dell’edificio confinante, adesso la nipote del conte Emilio, Milly Turati Magnoni, ha deciso di mettere in vendita Villa Ruhland, la terra di pace e di silenzio. Che, per un breve periodo, ha respirato le atmosfere del lontano Oriente.
!
Villa Ruhland si trova a pochi metri dalla torre San Marco. Fu sede diplomatica giapponese durante la Rsi
In vendita l’ex ambasciata
Articoli Correlati