Sarà veramente una operazione articolata quella che verrà attuata a cavallo tra due aree paesisticamente preziose: l’alto Benaco e l’alta Valsabbia. Ben dieci, dicevamo, i percorsi ad anello previsti che intersecheranno il lungo tracciato principale (di 113 chilometri) che da Salò raggiungerà Bagolino passando per Toscolano Maderno e Gargnano, per Tignale, Magasa e Valvestino (seguendo una direttrice lunga 64 chilometri che attraverserà il Parco dell’Alto Garda Bresciano), e che sull’altro versante toccherà anche Capovalle, Treviso Bresciano, Idro, Lavenone e Pertica Bassa (altri 49 chilometri interamente valsabbini). I sei itinerari diciamo così di completamento dell’opera principale individuati nell’area altogardesana e che (quando possibile) incroceranno l’asta principale sono il «Toscolano Maderno» (interamente distribuito, appunto, sul territorio di quel comune), il «Valvestino-Magasa», il «Montegargnano», il «Tignale-Campione-Tremosine», il «Tignale-Tremosine» e il «Limone-Tremosine». Il tutto, per una lunghezza complessiva di oltre 178 km. Per quanto riguarda invece il territorio della Valsabbia sono stati individuati quattro diversi tracciati, per una lunghezza complessiva di 94 chilometri e mezzo. Eccoli: «Idro-Lavenone-Anfo-Bagolino»; «Capovalle-Vantone di Idro»; «Treviso Bresciano-Eno di Vobarno» e per finire «Vestone-Mura-Pertica Alta». «Tutti questi itinerari – spiegano al Gal Garda-Valsabbia -, lunghi complessivamente 273 km, ricalcano frequentemente percorsi già esistenti e pubblicizzati, che permettono di frequentare aree di grande valenza ambientale che non sarebbero raggiungibili attraverso la direttrice principale. Splendide passeggiate he permettono un contatto profondo con aspetti peculiari del territorio attraversato: dalla fauna alla flora, dai siti religiosi alla wilderness montana».
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