La Collezione Paolo VI di Concesio si prepara ad accogliere una nuova e stimolante esposizione dedicata all’artista veronese Davide Maria Coltro. La mostra, intitolata “Oltre la superficie. Pratiche di astrazione mediale”, sarà inaugurata il 19 ottobre alle ore 17:00, rappresentando un’importante occasione per gli appassionati d’arte e per il pubblico locale.
Dettagli dell’Inaugurazione
L’evento vedrà la partecipazione di figure significative del panorama artistico e culturale. Tra i relatori ci saranno Don Giuliano Zanchi, attuale Direttore della Collezione Paolo VI, Marisa Paderni, curatrice della mostra, e lo stesso Davide Maria Coltro. L’incontro offrirà l’opportunità di conoscere più a fondo le opere esposte e il processo creativo dell’artista.
Il Tema della Mostra
“Oltre la superficie” è un’esposizione che segna il debutto delle opere recenti di Coltro nel contesto bresciano, approfondendo il tema dell’Astrazione Mediale. Questo approccio innovativo combina elementi visivi tradizionali con tecnologie contemporanee, riflettendo una ricerca artistica che esplora i confini tra arte e scienza.
L’Artista e le Sue Opere
Nato a Verona nel 1967, Davide Maria Coltro è conosciuto come l'”inventore del quadro elettronico”. La sua carriera include partecipazioni prestigiose, come quella al Padiglione Italia durante la 54ª Biennale di Venezia. Le sue opere si caratterizzano per l’utilizzo di bit e pixel in combinazioni astratte ed innovative, creando un linguaggio artistico che dialoga con le nuove tecnologie.
Le installazioni presentate nella mostra sono state precedentemente esposte al MA*GA di Gallarate durante l’estate. Queste opere non solo sfidano le convenzioni artistiche ma offrono anche spunti per una riflessione più profonda sul rapporto tra arte e spiritualità, trasformando lo spazio espositivo in un luogo quasi contemplativo.
La mostra promette quindi di attirare l’attenzione degli amanti dell’arte contemporanea e dei curiosi desiderosi di scoprire nuove forme espressive nel suggestivo contesto del Lago di Garda.
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