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Le «donne di legno»:sculture di Rivadossia Palazzo Morgante

Inaugurazione sabato prossimo

Verrà inaugurata sabato 31 marzo, a Salò, ore 17, la mostra di Giuseppe Rivadossi «Il linguaggio della vita, Mater Amabilis», che si tiene sul lungolago e nelle sale di Palazzo Morgante. Curata da Marcello Riccioni, la rassegna gode del sostegno della Civica raccolta del disegno, del Comune e dell’Amministrazione provinciale. Rimarrà aperta sino al 18 maggio.Dopo il successo de «L’immagine primaria» riguardante le strutture quotidiane dell’abitare, Rivadossi torna ad esporre le sue opere in legno e in terracotta dedicate alla figura della donna-madre, custode principe della vita di ognuno di noi, colta nella sua naturalità silenziosa, lontana da ogni teatralità.Originario di Nave, dove vive e lavora, Giuseppe ha frequentato il mondo artistico bresciano e milanese, studiando il linguaggio plastico in generale. Dopo aver praticato la scultura in legno, terracotta e bronzo (anni ’60), intuendo le molte possibilità di linguaggio e di comunicazione insite nello spazio della casa, ha preso in mano la vecchia bottega di falegnameria del padre, trasformandola in un atelier personale.Negli anni ’70, grazie all’attenzione di importanti galleristi come Renato Cardazzo, Alfredo Paglione, Elio Palmisano, o di amici come Francesca Amadio, ha esposto a Roma, Parma, Firenze, Torino, Francoforte, Vienna, alla Triennale di Milano (1974) e alla Biennale di Mentone (1976). È citato da Roberto Tassi nel Catalogo Bolaffi, volume 5.Nel 1980 Rivadossi ha tenuto una grande mostra alla Rotonda della Besana di Milano, con la presentazione dello storico dell’arte Gianfranco Bruno, e catalogo Electa.Negli anni ’90 Rivadossi ha inaugurato una importante personale alla Compagnia del disegno a Milano. Successivamente eccolo a Monza, Pietrasanta, Cesena, a Bologna, Parma e Bergamo. Gli è stato assegnato il premio per la scultura S. Valentino di Terni. Nel marzo 2005 Giuseppe ha tenuto una importante antologica a Palazzo Forti di Verona (14 sale, cento opere esposte). Dopo avere sciolto la storica Officina Rivadossi, porta avanti la sua esperienza creativa nella nuova realtà: l’Atelier.A Salò le sculture saranno 45: una quindicina in legno policromo o di cirmolo, sul lungolago, all’aperto, collocate su piedistalli alti più di quattro metri; le altre, caratterizzate da dimensioni più intime (e, alcune, colorate), nelle sale di Palazzo Morgante, l’ex casa di riposo ora trasformata in residence di lusso. Tutte immagini femminili, sedute o in piedi, archetipi dell’amore. Il catalogo, stampato da Massetti, contiene testi di Vittoria Sgarbi, Flavio Arensi, Mario Botta (l’architetto che, tra l’altro, ha realizzato il Mart di Rovereto), Giovanni Testori, Luca Doninelli, lo scrittore nato a Desenzano, Domenico Montalto e Antonia Abattista Finocchiaro.

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