Solo tre-quattro anni fa, di questi tempi, quasi tutti gli albergatori della Busa avevano chiuso le hall e si accingevano a restituire in giro per il mondo (dalle Canarie ai tropici, dal Kenya alla Cina) una piccola parte degli introiti incamerati nella «stagione». Ora non più. Quest’anno – e siamo ormai a fine ottobre – sono ancora centinaia i turisti (soprattutto tedeschi) oppure i congressisti (un po’ di tutto il mondo) che calpestano le foglie secche degli ippocastani sulle più classiche passeggiate locali.Era previsto un ottobre turisticamente sgargiante. Ma a conti fatti si andati oltre ogni più rosea aspettativa. Lo si vede ad occhio che c’è in giro ancora un sacco di gente, ma niente è più esemplare della statistica delle strutture ricettive ancora aperte, che ieri abbiamo ricostruito con la gentile collaborazione dell’Apt. Ebbene: funzionano ancora a buon ritmo tutti i 14 alberghi a quattro stelle (7 a Riva, 5 a Nago-Torbole, 2 ad Arco); tra gli alberghi a 3 stelle non demordono 55 unità su 81 (25 a Riva, 17 a Nago-Torbole, 6 ad Arco, 4 a Tenno, 3 a Dro); nella categoria delle 2 stelle sono aperti 20 alberghi su 29 (4 a Riva, 12 a Nago-Torbole, 1 rispettivamente ad Arco, Tenno, Dro e Drena); infine fra le strutture a 1 stella lavorano ancora 18 alberghi su 38 (8 a Riva, 2 a Nago-Torbole, 5 ad Arco, 3 a Dro). Per quanto riguarda i campeggi, cancelli aperti ancora in 7 strutture su 14 (3 a Riva, 3 ad Arco, 1 a Dro).I numeri sono semplicemente sbalorditivi. Per due motivi. Primo: si tratta di aperture non di rappresentanza (com’erano quelle rare di alcuni anni fa), ma motivate da un’ottima risposta della clientela. Secondo: pur andando lentamente a spegnersi, la stagione promette di sfondare anche la prima metà di novembre. A parte il discorso fieristico e congressuale (che notoriamente è fatto di clientela ben disposta a spendere: ancor più se le spese non sono a carico del congressista), il turismo di questi giorni è quello delle «offerte» a prezzi molto scontati. Ma non c’è di che lagnarsi: questi «pacchetti» garantiscono le spese di gestione della struttura alberghiera, mentre gli extra rappresentano un guadagno insperato. Come insperate sono le ricadute sul commercio e sui servizi della zona.
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Gli alberi sono spogli, ma il turista non demorde. L'economia gira a gonfie vele
Incredibile ma vero: aperti due alberghi su tre
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