Recenti sviluppi sull'inquinamento da PFAS in Lombardia hanno spinto Legambiente a sollecitare la regione a prendere misure urgenti per proteggere le risorse idriche. Durante un seminario intitolato "Inquinamento da PFAS. Come sta la Lombardia?", organizzato nell'ambito del progetto Ecotess, esperti e rappresentanti di enti locali hanno discusso delle crescenti evidenze dei rischi per la salute legati a queste sostanze chimiche persistenti, utilizzate in vari settori industriali. Sebbene attualmente non si registrino situazioni critiche nelle acque lombarde, il monitoraggio ha rivelato concentrazioni significative di PFAS nei corpi idrici, specialmente nelle aree ad alta densità abitativa e industriale.
Lorenzo Baio, responsabile acque di Legambiente Lombardia, ha sottolineato l'importanza di adottare standard qualitativi superiori rispetto ai requisiti normativi esistenti e ha avvertito della necessità di interventi regolativi per limitare l'uso dei PFAS e promuovere alternative più sicure. Inoltre, è stata evidenziata la mancanza di controlli sulle acque minerali in bottiglia, che potrebbero presentare livelli preoccupanti di contaminazione da PFAS. La situazione richiede una risposta coordinata tra istituzioni e settore privato per affrontare efficacemente questo problema ambientale crescente.
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