L’hanno notata tutti da un paio di mesi l’enorme colonia di gabbiani (si parla di 400 esemplari) che ha preso l’abitudine di svolazzare e chiassare dalle parti di via Padova e viale Rovereto. Ma ora, a quanto pare, avrebbe creato dei problemi.Sembra infatti che lo stormo abbia scelto come ricovero notturno il tetto piatto del capannone della Cartiera (affacciato su viale Padova) dove di trova il reparto di patinatura. Una scelta che sarebbe stata dettata dal calore (il capannone è alto più di dieci metri: in soffitta la temperatura è sempre elevata), ma che avrebbe creato degli inconvenienti non di poco conto all’azienda, dove all’improvviso avrebbero scoperto che i volatili, con i loro escrementi e i resti dei banchetti notturni di cibo rubato alla discarica, hanno intasato i canali pluviali: rendendo problematico lo smaltimento della pioggia in occasione di forti temporali. E’ comunque tutta l’estate che nella zona è stata notata un’ abnorme proliferazione di gabbiani (lo stesso campo sportivo di viale Rovereto è stato spesso ricoperto di moltissime piume bianche) e la faccenda è per certi versi preoccupante. Pur elegante nel volo e immacolato nell’aspetto, il gabbiano rappresenta in cielo, almeno nell’immaginario popolare, quello che i ratti sono sulla terra e i cavedani in acqua: un segnale di degrado dell’ambiente. «Sono animali sinantropi – spiega il dottor Franco Gatti, veterinario particolarmente esperto dei fenomeni di inurbamento delle specie animali – Sono opportunisti, organizzati ed infestanti, rapidissimi ad impossessarsi delle cosiddette nicchie trofiche: ad esempio le discariche, che sono fonte inesauribile di cibo. Questa presenza di una colonia dalle parti della cartiera non mi meraviglia: possono trovare il calore per il riposo notturno (e magari per la nidificazione) e il cibo a brevissima distanza: la discarica della Maza e i pesci del lago. Per certi versi il loro comportamento assomiglia a quello dei colombi urbani. Di certo c’è che i gabbiani non fanno parte, per le nostre zone, del circuito naturale».Anatre, oche, folaghe e adesso i gabbiani. Quello dei volatili selvatici in continua espansione comincia diventare un problema anche a Riva. Cosa vogliono dire queste trasformazioni dell’ambiente? E’ una domanda che per ora non ha risposte.
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Una colonia di 400 esemplari in cartiera