Fino a qualche anno fa lì c’era il benzinaio. La pompa era quella dell’Agip. Poi nello slargo tra la strada Gardesana e via San Giovanni ci hanno fatto un piccolo parcheggio. Adesso quel piazzaletto sta per diventare la sede di uno dei più ambiziosi esperimenti italiani di raccolta differenziata dei rifiuti. Si comincia dal primo di dicembre. Che cosa c’è di nuovo? C’è che la raccolta è completamente automatizzata. I raccoglitori sono interrati, non si vedono. Per azionarli ci si serve di un tesserino magnetico: somiglia a un bancomat, a una carta di credito. Il microchip registra quanti sono i rifiuti depositati, contenitore per contenitore. Il controllo viene effettuato direttamente dal municipio: l’ufficio ecologia dispone di un programma informatico che consente di conoscere quotidianamente la quantità separata di conferimenti: un tot per l’umido, per la plastica, per la carta, per il cartone, per il secco. La macchina, per ovviare a svuotamenti giornalieri, è provvista di una pressa. Nel caso della plastica la pressatrice rimane in funzione di notte per tre ore, snervando la struttura degli oggetti depositati, permettendo così di prolungare la raccolta fino a due o tre giorni. E se i cassonetti sono pieni, oppure se ci sono dei problemi, come del materiale incastrato, o se si verificano delle anomalie tecniche, una normalissima Sim card (come quella del telefonino) provvede ad avvisare l’ufficio tecnico municipale, la ditta che ha in appalto la raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio gardesano e anche il manutentore comunale. Potenza dell’elettronica. «Il funzionamento dell’apparecchiatura tramite la tessera magnetica», assicura il sindaco Davide Bendinelli, «è semplice e rapido e permette di valutare con precisione i diversi conferimenti di ogni cittadino, in previsione dell’abolizione della tassa rifiuti, che lascerà spazio a una tariffa redatta in base all’effettiva quantità annua conferita». Insomma: la raccolta delle immondizie si pagherà in base al reale utilizzo del servizio. La sperimentazione – perché di esperimento si tratta – interessa circa il 10 per cento dei residenti. Sono i 350 che abitano nella parte settentrionale del centro storico, quella che comprende via Spagna, via Antiche Mura, via Gaino, via Giotto, via Giorgione, parte di via Monte Baldo e parte del Corso Vittorio Emanuele. Hanno già ricevuto o stanno ricevendo proprio in questi giorni il tesserino. Faranno un po’ da cavia, permettendo di valutare la risposta verso una simile tipologia di raccolta. «Per tecnologia e semplicità d’uso», dice Bendinelli, «questo è un sistema assolutamente innovativo in Italia. La fase sperimentale ci darà indicazioni importanti. Il banco di prova sarà però la prossima stagione turistica. Ci auguriamo che da un lato migliori il servizio di raccolta dal punto di vista igienico sanitario garantendo un’immagine dignitosa e consona alla zona stessa, e dall’altro che possiamo incrementare le percentuali di differenziazione dei rifiuti, così come previsto dal decreto Ronchi, permettendo tra l’altro anche di ottenere un risparmio economico alla comunità».